“I SOLDI PER LE GREENWAYS PER I CASINO’?” INTERROGAZIONE DEI GRILLINI

Le Greenways per quest’anno non si faranno più. Non ci sono più i tempi – secondo l’assessorato regionale per le Infrastrutture – per far ripartire entro la fine dell’anno il meccanismo che avrebbe dovuto portare la Regione a finanziare con fondi europei la creazione di percorsi naturalistici o piste ciclabili recuperati dalla riconversione di ferrovie dismesse e abbandonate. I fondi europei (17 milioni di euro) che sarebbero dovuti servire per finanziare le opere non sarebbero comunque persi, ma, secondo alcune indiscrezioni e notizie pubblicate dalla stampa, potrebbero venire dirottati alla realizzazione di un casinò in Sicilia.

Per sgomberare il campo da ogni equivoco i deputati Vinciullo del Pdl, e Zafarana e La Rocca del Movimento cinque Stelle, hanno presentato una interrogazione all’Ars diretta al presidente della Regione, e agli assessori al Bilancio, al Turismo e alle Infrastrutture per sapere “se risponde al vero la notizia, apparsa su alcuni organi di stampa, secondo la quale, le somme già stanziate per le Greenways sarebbero state destinate alla realizzazione di un Casinò in Sicilia, perché in questo caso oltre al danno subito ci sarebbe la beffa, in quanto si sottrarrebbero somme destinate a tutte le fasce di popolazione siciliana e al turismo di qualità per destinarle a fasce sociali ricche e soprattutto dedite al vizio del gioco, con effetti sicuramente diseducativi sulla popolazione siciliana”.

“Crocetta – afferma Claudia La Rocca – risponda al più presto e smentisca le voci che sarebbero nettamente contraddittorie con quanto appreso da noi all’assesorato Infrastrutture, dove ci hanno detto che i 17 milioni previsti per il “Piano strategico regionale per la mobilità dolce e/o non motorizzata (greenways)”, con la delibera di giunta 63, sarebbero stati spostati alla linea per “Interventi strutturali e infrastrutturali attuazione portualità turisitica”. Le Greenways si sarebbero arenate a partire dal 2009. Da allora per l’esame dei progetti si sono succedute tre commissioni che hanno fallito il loro compito.

“Non è possibile – commenta Zafarana – che si debba procedere alla nomina di ben tre commissioni per approdare a un nulla di fatto. E la cosa è ancora più grave se si pensa che i progetti presentati erano tutti esecutivi”. “La Sicilia – afferma La Rocca – non può essere ancora vittima della burocrazia, chiediamo concretezza. E’ obbligo e dovere del governo usare al meglio i fondi comunitari per investire sul territorio al fine di innescare meccanismi virtuosi. Dopo la norma sull’Albergo Diffuso, dobbiamo, in maniera trasversale, continuare a puntare sul turismo sostenibile.” I primi step per la programmazione 2014-2020 intanto sarebbero già stati concordati: a settembre è infatti stata calendarizzata una conferenza di servizi per coinvolgere i comuni interessati e le ferrovie per risolvere il problema della proprietà delle reti ferroviarie dismesse. “Se ci fosse la volontà politica – afferma Valentina Zafarana – si potrebbe ripartire già da ora, senza aspettare la nuova programmazione”.

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