I PESCATORI LAMPEDUSANI: “NOI SALVIAMO VITE UMANE. IN MARE ABBIAMO UNA SOLA LEGGE: SOCCORRERE CHI E’ IN DIFFICOLTA'”

I pescatori di Lampedusa respingono le accuse in modo fermo, Nonostante tiri  un vento molto forte e il mare è molto mosso, dal porto è comunque partito un corteo di barche di pescatori che sono andati a lanciare corone di fiori al largo della costa per rendere omaggio ai migrant.

“I pescatori salvano vite – ha detto Totò Martello, presidente del Consorzio dei pescatori – rispediamo al mittente le accuse di non aver soccorso gente che stava morendo in mare”. “Dicono che i pescatori non soccorrono – protesta Martello – ma lanciando una corona di fiori in mare oggi abbiamo voluto dire una volta di più che noi abbiamo una sola legge, quella del mare, per cui chi è in pericolo deve essere soccorso. Non ne esistono altre e se noi oggi piangiamo i morti è per il fallimento completo della politica italiana. Non vogliamo il Nobel ma un nuovo corso”. “Ci sarebbe stati dei pescherecci che hanno ignorato i naufraghi? Non lo so, ma di certo non erano lampedusani”, ha concluso Martello.

“La gente bolliva in acqua ma questi pensavano a fare fotografie e video – incalza Vito Fiorino – proprietario di uno dei motopesca – Dovevano pensare a tirare su persone. Noi li facevamo salire quattro alla volta. Solo questo ci interessava e quando la mia barca era piena di migranti e chiedevamo ai finanzieri e alla Guardia costiera di prenderli a bordo, dicevano che non era possibile e che dovevano rispettare il protocollo”.

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