I MISTERI DELLE VISCERE DEL MONTE KRONIO
Cominciata un’altra spedizione scientifica con nuove tecniche per superare le inside delle alte temperature
Una ventina di speleologi provenienti da Trieste e da varie località e città italiane si trovano a Sciacca per partecipare ad una grande spedizione speleologica che ha come obiettivo principale l’esplorazione della galleria de Milia alle Stufe di San Calogero e di eventuali collegamenti di questa parte remota con altre grotte, tra cui la Grotta del Lebbroso, anche quest’ultima invasa dalle correnti calde di vapore.
Il “Progetto Kronio” è supportato dalla locale Soprintendenza di Agrigento ed incentivato dalle recenti prospezioni fatte dagli speleologi della Commissione Grotte E. Boegan e dal Team La Venta.
Il gruppo di speleologi, guidati da Giuseppe Savino, è formato da 25 unità e rimarrà in città fino al 15 dicembre.
Le prime esplorazioni alle “Stufe di San Calogero”, svolte con tecniche rischiosissime, risalgono agli anni quaranta, organizzate dalla “Commissione Grotte Eugenio Boegan” della Società Alpina delle Giulie fondata nel 1883. L’attività di esplorazione, protrattasi nei decenni, ha incrementato lo sviluppo della cavità rivelando insospettabili sviluppi. Un vero e proprio complesso carsico. La grotta prosegue, ma le tecniche e i materiali disponibili non sono più in grado di permetterne l’esplorazione. Si tratta di inventarne di nuovi, di pensare una nuova frontiera.
In questo scenario si inserisce l’associazione La Venta, che intende trasferire, all’interno del più esteso e complesso mondo sotterraneo del Monte Kronio,le esperienze maturate in sette anni di esplorazioni nella Grotta dei Cristalli di Naica, in Messico.