I GRILLINI SALVANO LEONTE. INCOMPATIBILITA’ SLITTA CON LE NUOVE ELEZIONI

Ieri sera all’Assemblea regionale siciliana è stata votata la moltiplicazione degli assessori comunali. In un precedente nostro articolo, infatti, abbiamo intitolato “Più assessori per tutti”. Fatto, dunque, il miracolo della moltiplicazione, sono chiari, a distanza di ore dall’approvazione in aula parlamentare regionale, alcuni punti.

La moltiplicazione degli assessori scatta da subito, o meglio, entro 60 giorni dalla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana i Comuni devono adeguare lo Statuto alla nuova norma.

I grillini, però, salvano Fabio Leonte. Nel caos di ieri sera, passa un emendamento dei grillini che “spostano” con le nuove elezioni l’incompatibilità tra la carica di consigliere comunale e assessore. Dunque,o l’una o l’altra. Scriviamo che i grillini salvano Fabio Leonte solo perchè a Sciacca c’è il caso perfetto. Cioè, Leonte abbraccia ambedue le cariche. L’emendamento è passato perché in Aula si sono resi conto che sarebbe apparso un controsenso la vicenda visto che il Governo regionale è composto da assessori che sono pure deputati.

Incombe, però, a nostro avviso, sulla legge approvata ieri sera, la scure dell’impugnativa da parte del Consiglio dei Ministri. Così come articolato, la legge entrerebbe nella sfera della incostituzionalità. La “moltiplicazione”, infatti, avviene in corso d’opera e non con le prossime elezioni. Del resto, siamo abituati al parto di leggi siciliano poi cassate. Vedi la sciocchezza sull’acqua partorita da Crocetta e cassata dalla Corte Costituzionale.

Le poltrone in più sono, in Sicilia, sono dunque, 355. Oggi gli assessori sono 1.400 e con il decreto approvato salgono a 1.755 A Sciacca è possibile aumentare il numero degli assessori dagli attuali 5 a 7. Il soldi della Regione rimangono sempre uguali. L’indennità totale degli assessori deve essere divisa per sette, anzichè cinque. Quindi, ogni assessore si vede diminuita la sua già misera indennità.

Se si vuole, invece, lasciare invariata la cifra dell’indennità, deve provvedere il Comune di tasca propria, magari togliendo soldi nel campo dell’erogazione dei servizi.

L’assessore agli Enti Locali, Bernadette Grasso, spiega come la Regione proverà a contenerli: “Per noi la legge è a invarianza di budget. I sindaci non sono obbligati a nominare più assessori e se lo faranno non avranno più soldi ma dovranno ritagliargli all’interno degli attuali stanziamenti”. In pratica, per pagare 355 stipendi in più i sindaci dovranno tagliare in altri settori del bilancio comunale o ridurre i compensi a tutta la giunta per rientrare nel budget iniziale.

Tutti i partiti sono stati d’accordo sulla moltiplicazione delle poltrone. Anche i grillini ritengono che “ciò consentirà di migliorare l’efficienza della macchina comunale evitando il concentramento di numerose deleghe nelle mani delle stesse persone”.

Il no alle quote rosa in giunta. Non sono state invece approvate altre norme che avrebbero compensato l’aumento delle poltrone. In primis quella che avrebbe riservato più spazio alle donne in giunta. Il disegno originario era quello di aumentare i posti per dare più spazio alle donne ma alla fine è passato solo l’aumento delle poltrone da assessore. Con voto segreto è stato approvato un emendamento dei grillini che puntava a sopprimere l’intero articolo 1, che prevedeva l’incompatibilità fra il ruolo di assessore e quello di consigliere comunale.

I deputati deputati 5 Stelle in aula erano 18 ma hanno raccolto 28 voti. E poiché era evidente il sostegno del Pd alla norma per le donne, le stesse deputate del centrodestra hanno segnalato la presenza di 8 franchi tiratori fra i loro alleati.

Filippo Cardinale

 

 


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