I “furbetti” dell’acqua. Si riforniscono dal bevaio San Calogero con grosse cisterne e…non pagano (fotogallery)

SCIACCA. “In questo paese, a quanto pare la furbizia paga, e, in riferimento alla penuria di acqua potabile generata dai recenti avvenimenti, c’è chi, pagando, con regolare contratto l’acqua la riceve ogni morte di Papa, c’è anche chi, non pagando niente sfrutta la situazione a proprio uso e consumo, accedendo gratuitamente ad una grande quantità di acqua,  attingendo ad un pubblico bevaio per approvvigionarsi giornalmente per l’utilizzo domestico e per irrigare i campi limitrofi”.

E’ lo sfogo-denuncia di un cittadino saccense che ci ha scritto in redazione corredando il tutto con foto.

Il riferimento è in particolare al bevaio a San Calogero, “dove l’acqua viene inviata 2 o 3 volte a settimana, e dove stazionano perennemente trattori con serbatoi da 5.000 e 10.000 litri, dove perennemente tubi in gomma collegano il bevaio ad abitazioni private, dove l’acqua che riempie il catino del bevaio viene utilizzata per irrigazioni private e poi riempito per essere riutilizzata. Il tutto alle spalle di chi l’acqua la sogna e la paga molto cara”.

“Immagino il costo della bolletta per il Comune visto che la storia va avanti da anni”.

Lettera firmata