I fitti misteri in provincia di Agrigento
In tanti si sono chiesti, nel corso degli anni, come sia possibile che determinati templi che hanno millenni di storia riescano a mantenersi in piede nonostante l’incedere del tempo. E luoghi come la Sicilia, che ospita tanti templi, ma anche tantissimi misteri, diventano una meta imperdibile per chi è sempre rimasto affascinato da queste narrazioni.
In fondo, al giorno d’oggi è sicuramente semplice scoprire la storia di monumenti e costruzioni millenarie. La tecnologia che ci mette a disposizione il web permette di reperire informazioni in modo semplice e rapido. D’altro canto, l’evoluzione tecnologica è stata impressionante nel corso degli ultimi anni: a partire dagli esempi come in questa pagina, anche tantissimi portali dedicati a ogni tipo di intrattenimento sono diventati molto più sicuri, affidabili, in grado di garantire un’esperienza coinvolgente, risultando facilmente accessibili da ogni tipo di dispositivo.
La scoperta di siti antichi, come detto, è resa più semplice grazie alla possibilità di reperire tantissime informazioni online. Città come Agrigento, però, nascondono misteri e racconti che senz’altro hanno un fascino intramontabile.
Una città ricca di misteri
È vero che i tour principali che mirano alla visita di Agrigento portano i turisti alla visita della Valle dei Templi piuttosto che della Casa di Pirandello. È altrettanto vero che ci sono altre attrazioni che meritano di essere visitate almeno una volta nella vita. Ad esempio, per chi sta organizzando un viaggio in Sicilia, focalizzarsi sul centro storico di Agrigento è sempre un’ottima scelta.
Infatti, nella zona più centrale della città siciliana troviamo la Cattedrale di San Gerlando, costruita nel lontanissimo 1099, senza dimenticare anche il Santuario di San Calogero, sorto intorno al 1500. Da non perdere anche le spettacolari cripte del Santuario dell’Addolorata, per non parlare della chiesina realizzata in epoca normanna di San Nicola e il Monastero di Santo Spirito.
Una serie di monumenti anche molto eleganti, oltre che antichi, che nascondono tanti fitti misteri. Giusto per fare un esempio, con una visita al museo di Agrigento si può ammirare un altarino decisamente misterioso, che per tanti anni è stato conservato all’interno della Cattedrale. A cosa serviva? Si narra che venne rinvenuto da parte dei Crociati in Terra Santa. Per la popolazione locale si tratta nientemeno che del vero altare che è stato consacrato da Red David.
Tra le tante domande a cui sarebbe bello rispondere troviamo anche il santo misterioso che viene raffigurato in un’opera custodita in una teca di vetro sempre all’interno della Cattedrale. Secondo l’opinione di numerosi esperti si tratta sempre di San Felice. In realtà, però, non mancano le tesi alternative, che parlano di come quel santo possa essere Brandimarte. Di chi si tratta? Di uno dei più importanti nemici di Orlando, che scomparve ucciso proprio dalla spada di Brandimarte.
Tra l’altro, nella torre campanaria della Cattedrale, c’è anche una lettera contornata dal mistero. Di che lingua si tratta? Basti pensare come dal 1676 nessuno è stato in grado di decifrarla. Diverse fonti sostengono che quella lettera sia stata scritta dal diavolo in persona, con l’intento di tentare una giovanissima suora che viveva nel convento proprio nel 1676.
Il Palazzo Bellacera e lo spirito rimasto intrappolato. Un’altra storia piuttosto terrificante aleggia su Agrigento. Si tratta dello spirito nientemeno che del re Federico II d’Aragona, conosciuto anche come re Federico III Di Sicilia, che sembra vagare ancora in un luogo ben preciso. Si tratta di Palazzo Bellacera, che si trova a Comitini, in provincia di Agrigento. In base a quanto viene narrato dalla leggenda, lo spirito del re è rimasto intrappolato tra queste mura come pena per espiare tutti i peccati che ha commesso durante la sua vita. Un’anima che è restata in trappola per ben 270 anni e poi venne liberata solo con l’arrivo di un viandante da Palermo, il cui aiuto fu fondamentale per la celebrazione di alcune messe in suffragio di tale spirito, che gli permisero, secondo la leggenda, di poter finalmente riposare in pace.