I DUBBI SULLA BIBITA DEL CARNEVALE
Interrogazione dei consiglieri Bivona e Di Paola sulla bevanda da 250 cl che si trova già in commercio al costo di 2 euro
I consiglieri comunali Fabrizio Di Paola e Ignazio Bivona hanno presentato un’interrogazione nella quale chiedono chiarimenti sull’accordo che l’amministrazione comunale ha stipulato con una società privata per l’utilizzo del nome Carnevale di Sciacca su una bevanda analcolica in lattina. quali sono state le ragioni della scelta compiuta dall’amministrazione.
I due pongono una serie di interrogativi: quali siano le attività poste in essere e che hanno determinato i termini dell’accordo con la fissazione di una royalty limitata al 10 % da calcolare sul prodotto venduto ?; quali sono i controlli che l’amministrazione intende effettuare al fine di verificare ed accertare la quantità di prodotto realmente venduto; quali sono gli interventi, in ordine alla sicurezza dei saccensi e dei visitatori, che si intendono porre in essere al fine di garantire che la vendita di lattine, prodotto interdetto durante le giornate di manifestazione, non comporti il verificarsi di eventuali fatti spiacevoli ? Quest’ultimo aspetto è oggetto di commento anche tra i commercianti che ormai da alcuni giorni stanno vendendo la lattina al costo di 2 euro. C’è infatti un’ordinanza che vieta la vendita di bevande lattina nelle giornate di carnevale.
“La delibera – osservano Di Paola e Bivona – riferiscono di una royalty a favore del Comune di Sciacca del 10 % sulle vendite, senza che sia concordato quali siano le modalità di accertato di detto dato. C’è un atto eccessivamente generico – continuano – sia per ciò che attiene ai controlli sull’attività commerciale posta in essere dalla società Drink Promotion, sia per ciò che attiene alle norme sulla sicurezza della manifestazione”. E poi una critica politica: “E’ necessario – concludono – conoscere le ragioni della scelta dell’amministrazione indirizzata in favore di una bevanda che non ha alcuna specificità ed identità territoriale”.