HOSPITAL COVID, CUSUMANO: “VA NETTAMENTE SEPARATO DAL GIOVANNI PAOLO II”

L’ex parlamentare Nuccio Cusumano (Italia Viva) sollecita il Governo regionale a potenziare le aree strategiche del Giovanni Paolo II di Sciacca in quanto “presidio di riferimento di molti Comuni. Un potenziamento mirato anche a qualificate professionalità che vi svolgono il loro lavoro”.

Per Cusumano la Terapia Intensiva e Sub Intensiva, anche in coincidenza della grave pandemia,”vanno potenziate con un adeguato incremento dei posti letto e con la necessaria urgenza, cosi come va potenziato il Pronto Soccorso, il laboratorio di Analisi e le Unità Complesse che sono impegnate alle “esigenze della quotidianità  ma che vanno dotate di mascherine e tamponi”. Un potenziamento che deve necessariamente “incrementare l’organico con personale medico e paramedico”.

Cusumano, inoltre, auspica che il commissario ad acta, Alberto Firenze, si orienti all’unisono con le autorità regionali, “al raggiungimento dei suddetti obiettivi più volte sollecitati dal Comitato Civico”.

Hospital Covid. Qui Cusumano è chiaro. “L’Hospital Covid  va con nettezza separato dal Giovanni Paolo II che è il presidio ospedaliero della zona con importanti Unità Complesse e Unità Semplici che non possono vedere compromessa la migliore e più serena operatività”. La ragione avanzata da Cusumano risiede nel fatto che “scorciatoie organizzative utili a dare una risposta di efficienza” risulterebbero nefaste per il carico di rischi a cui verrebbe esposto l ‘intero presidio ospedaliero di Sciacca con pazienti e personale e con i visitatori dei degenti che produrrebbe l’effetto inverso rispetto alla “distanzialita sociale ” che dovrebbe essere la prima regola aurea dentro un presidio ospedaliera”.

Dunque, per Cusumano, sulla base del suo ragionamento, la scelta per l’ Hospital Covid 19 va fatta “tenendo conto delle rilevanti ragioni” che sono alla base della giustificazione “della esclusione del presidio ospedaliero di Sciacca”, mentre va “assicurato alla nascente struttura il personale con la necessaria professionalità  e competenza, per la migliore cura dei soggetti contagiati dal virus”.

Infine, Cusumano auspica “una netta presa di posizione” dei politici “in tutti i i livelli di rappresentanza e dell’ ‘associazionismo, nelle sue diverse aree rappresentate, al fine di pervenire a soluzioni condivise e adeguatamente valutate, come sollecitato dalle autorità comunali”.

Cusumano lamenta anche “le lentezze dell’ Asp di Agrigento che produce gravi ritardi e complicano il lavoro del commissario Alberto Firenze e priva gli organi di informazioni di un meticoloso, puntuale aggiornamento dei dati quotidiani di contagio e dei provvedimenti assunti e i risultati prodotti”.

Anche per Cusumano quello dell’Asp “è un silenzio surreale” che è lo specchio “di una preoccupante difficoltà gestionale sostanziale”.

Filippo Cardinale