GUERRA TRA AMMINISTRAZIONE E COMITATI DI QUARTIERE. OCCORRONO NERVI SALDI. CAPIRE, INVECE, LE RAGIONI DELLE APPRENSIONI DA PARTE DELLA GENTE

EDITORIALE DI FILIPPO CARDINALE

Era prevedibile che la questione che riguarda la gestione della rete idrica e fognaria, ambedue in capo alla Girgenti Acque Spa, scoprisse i nervi di un tessuto sociale messo a dura prova da una serie di disagi e disservizi causati alla popolazione, aggravati da un appesantimento delle bollette per l’erogazione dei servizi. A monte, vi è un errore che trae origine da una legislazione, complice anche la Regione Sicilia, a tutto vantaggio e tutela delle società private che gestiscono servizi di grande utilità collettiva. Un errore iniziale che ha generato altri errori. A questi bisogna aggiungere la complicità di una classe politica che troppo spesso ha evidenziato un eccesso di rapporti confidenziali nei confronti del management delle società private.

La vicenda che si è rivelata esplosiva e che ha infuocato gli animi dei cittadini, rappresentati attraverso i Comitati di quartiere, riguarda una serie di guasti alla rete fognaria e al sistema di depurazione. L’estate in corso si è caratterizzata per lo sversamento di liquami prima sul torrente Cansalamone, poi sul quello Foce di Mezzo. Sversamenti che hanno interessato un lungo tratto di costa saccense, danneggiando la stessa immagine della Città.

I rapporti tra i cittadini e la Girgenti Acque non sono affatto sereni. Adesso, la lettera (di ieri) dei Comitati di quartiere inviata al Sindaco, al Prefetto e alla Procura della Repubblica, ha innalzato il tono della querelle inasprendo i rapporti tra Amministrazione comunale e gli stessi Comitati di quartiere.

Il sindaco Di Paola preannuncia querele per diffamazione a carico dei firmatari della lettera, che sono i presidenti dei Comitati di quartiere. Certamente, l’inasprimento della querelle tra Amministrazione e Comitati di quartiere non giova a nessuno e, al di là di risentimenti del sindaco, appare necessario ristabilire il giusto equilibrio. Le due parti non sono soggetti privati. Una è l’istituzione che governa la città, l’altra quella che rappresenta gli interessi dei quartieri della medesima città.

Forse è utile sedare i nervosismi. Ma l’Amministrazione dovrebbe porsi un interrogativo. Perché i Comitati di quartiere, la città, percepisce nei confronti dell’Amministrazione comunale una sorta di atteggiamento poco grintoso e determinato nei confronti della Girgenti Acque? Il tutto, ovviamente, è aggravato dal fatto che tanti cittadini sono costretti a vivere con “la merda” che arriva, indisturbata, fino al mare. Le azioni dell’Amministrazione esistono. Forse non sortiscono quelle attese immaginate dai cittadini.

Dunque, esiste una carenza di “rappresentanza”, di “autorevolezza”. Se così fosse, nell’ingranaggio della macchina istituzionale-amministrativa c’è qualcosa che non gira per il meglio. Ne va di mezzo, la credibilità del sindaco stesso. Per questo, la gente, si attende una determinazione da parte dell’Amministrazione che sia più incisiva.

Forse, non bastano le lettere interlocutorie, le conferenze di servizi, le risposte “rassicuranti” della Girgenti Acque. Qui c’è da far “rispettare” il ruolo di una città, le stesse istituzioni, e le esigenze dei suoi abitanti. L’interfaccia è l’Amministrazione comunale. Forse, l’esigenza primaria è quella di capire perché la tensione è così alta, tanto da toccare i rapporti tra Amministrazione e cittadini.

Le vie del dialogo, del ristabilire la giusta fiducia tra istituzioni e cittadini, rimangono la stella polare da seguire.

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