Guardino sulla via di Damasco: “Visto i risultati nefasti dell’Amministrazione, sarebbe stata meglio la sfiducia”

SCIACCA. La via di Damasco è nota per le grandi conversioni. Oggi è più di moda dire col senno del poi, ma il risultato sempre uguale è. Fare marcia indietro e adottare quella scelta che mesi fa rovinò tra gli scogli dell’indecisione di una parte della politica. Piangere sul latte versato serve a nulla, ma il latte continua a far scorrere lacrime. Le lacrime di una città in agonia. Non lo cela il consigliere comunale di Italia Viva, Gianluca Guardino che, intervistato dalla collega Maria Genuardi al telegiornale di RMK, non cela che non aver dato seguito alla mozione di sfiducia presentata alcuni mesi fa ha riflessi negativi per la città.

Alla domanda di Maria Genuardi,  cioè adesso cosa succede, Guardino rimarca che “più di quello che è successo non può succedere”, aggiungendo che “la prima cosa da fare è che il sindaco e il residuo della coalizione devono prendere atto del fallimento”. Guardino ha anche detto a Maria Genuardi che “siamo a questo punto per una ragione che può essere solo riconducibile ad una incapacità ad amministrare la nostra città. Di fronte a questa evidente incapacità rimale la via di rimetterci alle scelte dell’elettorato”.

La domanda della collega Genuardi va dritta nella sostanza, cioè una riproposizione della mozione di sfiducia. “Non ne abbiamo ancora parlato ma è chiaro che si deve avviare un ragionamento. la mozione di sfiducia deve ottenere il risultato e si ottiene sulla scorta di precisi e non traballanti numeri”. Ma insomma, incalza la collega giornalista, siete disposti a votare una nuovo mozione di sfiducia? Per Guardino, “Italia Viva non si sottrarrà nei confronti della presentazione di una nuova sfiducia”. Ovviamente, qui c’è una questione di codice della strada che riguarda la precedenza: Italia Viva non passerà per prima, ma seguirà a ruota chi presenta la mozione di sfiducia.

Ultima domanda della collega Genuardi esplicita la conversione sulla via di Damasco. Riavvolgendo il nastro e ritornando a quella sera quando fu presentata la mozione di sfiducia, la votereste? Guardino è chiaro: “Se consideriamo il disastro ancora più marcato che ha creato l’Amministrazione, interrompere il mandato sarebbe un atto di responsabilità”.

Filippo Cardinale