GREENPEACE-PESCATORI: LA POLEMICA NON SI SGONFIA

Reazione dei pescatori di Sciacca alle dichiarazioni rilasciate alcuni giorni fa dal responsabile Greenpeace Alessandro Giannì in merito alla vicenda della pesca volante a coppia.

Il consorzio Mare azzurro di Sicilia, che si compone delle imprese di pesca saccensi che praticano questo particolare tipo di pesca, oggi torna a parlare della questione ed evidenzia che, ogni giorno, con immani sacrifici, i pescatori, così come tutti quelli che praticano le diverse attività di pesca, lottano per riuscire a sfamare la propria famiglia.

“Ancora una volta, pur esercitando, regolarmente, la loro attività – dicono – i pescatori vengono additati come “criminali del mare”. Se Greenpeace vuole rendersi responsabile di altra disoccupazione si accomodi pure – si legge ion una nota – se vogliono dare anche loro un contributo affinché la crisi economica aumenti sempre di più, trascinando giù imprese e lavoratori, beh ….., non ha altro da fare se non proseguire in questa direzione.

I pescatori fanno soltanto il loro lavoro, tradizionale o meno, sperimentale o meno ma, comunque, sempre nel pieno rispetto e tutela della loro unica fonte di reddito – ossia “il mare” – anche, come nel nostro caso, attraverso una propria autoregolamentazione (forse gli unici in Italia – sicuramente gli unici in Sicilia) che, proprio per la tutela e salvaguardia delle risorse ittiche e per il mantenimento dei prezzi del pesce, da tempo, hanno ridotto, notevolmente, il numero delle giornate di pesca, fissato quantitativi massimi di cattura, ed altro ancora; ma di questo, evidentemente, Greenpeace non è stata informata. Greenpeace – continuano – faccia il proprio ma sia pronta ad assumersi la responsabilità di atti ed iniziative le cui conseguenze si riverseranno ancora una volta direttamente sulle famiglie di Sciacca e di tutte le marinerie oggetto delle loro “attenzioni” ecologiste. Dopo di che possiamo anche parlare dello stato di sfruttamento degli stock ittici. Cosa, ad esempio, che non è stata fatta per il tonno rosso, con la conseguenza oggi che, pur essendone il mare pieno, i pescatori non possono catturarlo e lo stesso è pronto a saltare fuori dall’acqua in cerca di nuovi spazi”.

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