Veneralia: si conferma il successo di una favola musicale che piace agli spettatori

Ancora una volta, come è accaduto lo scorso anno, le due migliaia di spettatori che hanno assistito alla favola musicale “Veneralia” hanno visibilmente apprezzato e applaudito lungamente il lavoro teatrale ideato dai due giovani Salvatore Mone e Antonio Di Marca. Quella marea di spettatori che occupano gran parte del campo da gioco dello stadio comunale è un colpio d’occhio eccezionale, davvero.

Ancora una volta “Veneralia” ha confermato che la gente apprezza parecchio il lavoro di qualità, di cui la città ha assai bisogno per condire lo svolgersi di manifestazioni che vi si effettuano. Tornando ai due giovani, Di Marca e Monte, hanno messo il sigillo su una convinzione: sono due risorse che la nostra città non può permettersi il lusso di lasciarsi sfuggire. Lo ha affermato anche Vanessa Galipoli, e noi concordiamo con lei.

Bravi ragazzi, tutti. Senza dimenticare ognuno dei 40 attori che hanno calcato la scena, tutti della nostra Città. Si, perchè Sciacca sa offrire qualità, bravura, impegno, professionalità. E’ l’altra Sciacca, quella fatta di giovani che si impegnano. E’ l’altra Sciacca, quella pulita, al contrario di quella (assai minoritaria) che imbratta, sporca, lascia bottiglie in ogni dove.

Un plauso per le coreografie, le scene, i costumi. Gli effetti luce e pirotecnici hanno coinvolto il pubblico in maniera totale. Un pubblico che si è lasciato trascinare dalle emozioni, dalle suggestioni, che Antonio Di Marca e Salvatore Monte hanno saputo, in maniera eccellente, trasmettere.

Bravissima Serena Autieri, come bravo è stato Riccardo Sardonè. La voce della Autieri è entrata nelle vene degli spettatori, insieme alla sua bellezza e ai suoi movimenti da libellula. Franco Bruno e Santo D’Aleo, nostri concittadini, non hanno certo bisogno di ulteriorte presentazione. La loro bravura è nota a tutti.

Infine, ci soffermiamo su Vanessa Galipoli, la Venere. Siamo convinti che Vanessa sia nata proprio per interpretare la dea della Bellezza. Non ci può essere Venere, senza Vanessa. Lei bellissima e bravissima, rappresenta come una vera dea l’aspetto dell’amore, nelle sue sfaccettature. La gioia e il dolore, il riso e il pianto, la dolcezza e la vendetta. E’ difficile distogliere lo sguardo dalla statuaria Vanessa. Ma è straordinariamente sublime seguire il suo sguardo mentre interpreta. I diversi sentimenti mutano il suo viso da dea. A volte incute anche paura quando in lei domina la vendetta. A volte tenerezza, quando è presa dal dolore. A volte dolcezza quando i suoi occhi ri riempiono di gioia.

Ma prima di concedarci, desideriamo rivolgere un sentimento di gratitudine a Nuccio Catagnano. Ha avuto la genialità di stimolare i due giovani registi a “far nascere” Veneralia. Da Erice a Sciacca non è un caso, come non lo è da Venere d’Argento a Veneralia. A buon intenditore, poche parole.  

Grazie ragazzi, siete stati magnifici.

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