GOLETTA VERDE ANCHE A SCIACCA PER MONITORARE LA FOCE DEL CANSALAMONE
E’ approdata nella tarda mattinata al porto di Sciacca Goletta Verde, il veliero di Legambiente che esegue il monitoraggio sullo stato di salute del mare. A Sciacca si trova ormeggiata ai pontili del Circolo nautico il Corallo.
Anche a Sciacca, gli ambientalisti di Legambiente preleveranno campioni e in modo particolare nello specchio di acqua davanti alla foce del torrente Cansalamone. Come è noto, la foce del torrente riversa in mare quantità di reflui fognari rendendo la zona fortemente inquinata. Lo scorso anno Goletta Verde ha eseguito prelievi in 26 punti della costa siciliana, dal 3 al 6 luglio. Punti segnalati dalle associazioni ma anche da singoli cittadini.
Nell’agrigentino, secondo i dati dello scorso anno, è risultata inquinata la spiaggia di viale delle Dune, nei pressi del canale a Fiumenaro di Agrigento; entro i limiti la spiaggia di fronte al torrente Re a Marinella, territorio di Porto Empedocle, mentre come detto la foce del Cansalamone è da bollino rosso. D’altronde, non può essere diversamente visto che molti abitazioni scaricano ancora i loro reflui nel torrente Cansalamone e da questo finiscono in mare, come prima faceva gran parte della città.
Ma gli ambientalisti vogliono capire l’efficacia dell’impianto di depurazione.
L’Ue – hanno detto gli ambientalisti lo scorso anno– ci ha condannati a pagare una multa da 25 milioni, più 30 milioni ogni sei mesi finché non ci metteremo in regola; somme che avremmo potuto investire per costruire depuratori e fognatura. Un conto che paghiamo per decenni di immobilismo e di cui la Sicilia ha una forte responsabilità, se è vero che le infrazioni siciliane sono quasi 8 volte superiori rispetto a quelle della media nazionale. Sebbene sia un prezzo salatissimo, dobbiamo dire: per fortuna che c’è l’Europa, l’unica che può costringerci a rispettare le nostre coste”.
Il monitoraggio di Goletta Verde non vuole sostituirsi ai controlli ufficiali, ma punta ad accendere un riflettore sulle criticità ancora presenti nei sistemi depurativi siciliani.