GIUNTA QUASI DIMEZZATA, UNA PRECARIETA’ DA RISOLVERE SUBITO PER LA GUIDA DELLA CITTA’
Le dimissioni degli assessori Carmelo Brunetto e Calogero Segreto comportano un’amministrazione comunale che nell’organo deliberante è presente solo col 60% della composizione. In buona sostanza, è tronca del 40% del plenum previsto dalla legge elettorale. E’ ovvio che l’urgenza di taluni atti amministrativi possono rientrare nell’ambito delle necessità nel prosieguo del cammino della macchina amministrativa, per non incepparla.
Resta, tuttavia, una situazione di precarietà che in veste l’Amministrazione. Una situazione paradossale se si pensa che solo quasi un mese fa si adoperò per la stabilizzazione dei precari comunali, rendendoli definitivamente dipendenti comunali con contratto a tempo indeterminato. A rimanere precaria è la giunta!
Buon senso impone la soluzione di tale stato di vacatio. Anche perché diverse deleghe che possedevano i due assessori che hanno rassegnato le dimissioni hanno vitale importanza per la città: lavori pubblici, rifiuti e servizi a rete. Appare assai pesante un interim assunto dal sindaco che porta sulle spalle il già impegnativo ruolo di primo cittadino, deleghe importanti, il ruolo di presidente dell’ATI idrico, impegno universitario di docenza. Senza dimenticare che guida una città che per popolazione è la seconda in provincia di Agrigento, dopo il Capoluogo. Una città complessa che vive svariate emergenze.
La crisi politica che investe sindaco e la parte politica rappresentata da Italia Viva impone un’immediata soluzione della vacatio. Una precarietà che non può pesare sulla città. Se da una parte politica, Italia Viva, è stata resa pubblica una filiera di passi che il sindaco deve compiere, dalla parte del primo cittadino manca un riscontro alle richieste del gruppo che fa capo a Nuccio Cusumano.
In questa vicenda, il PD rimane alla finestra, come se non facesse parte dell’impegno delle responsabilità proprie di una coalizione. Non si fa sentire il segretario cittadino nonché parlamentare regionale e non si fa sentire il capogruppo consiliare. Un pò il richiamo ad una nota pubblicità, silenzio, parla Agnesi. Nell’attesa che Agnesi parli, la città è amministrata da una giunta quasi dimezzata. E dire che doveva essere potenziata aumentando il numero di assessori da 5 a sette! Oggi, gli assessori sono solo tre.
Filippo Cardinale