GIRGENTI ACQUE MINACCIA DISTACCHI FORNITURA PER VIGILI DEL FUOCO E CARCERE

Ennesima lettera del sindaco nel contesto di un contenzioso che sembra non avere fine

Girgenti acque minaccia sospensione erogazione nei punti di approvvigionamento Sovareto, San Paolo e Carboj se il Comune non provvederà a sottoscrivere contratti di somministrazione idrica delle utenze che riterrà di mantenere, il sindaco risponde che occorre prima comporre le partite credito/debito esistenti tra ente e società. Continua ormai con cadenza quotidiana la fitta corrispondenza tra Comune di Sciacca e Girgenti acque in relazione alle utenze intestate al Comune i cui consumi devono essere ancora pagati.

L’amministrazione ricorda al gestore che prima di richiedere pagamenti di consumi, occorre definiti crediti vantati dal Comune, e chiarisce, inoltre che le cosiddette “utenze irregolari” di Sovareto, San Paolo e Carboj, erano appresate sugli acquedotti gestiti dal Comune e non possono fare parte del “pacchetto Eas”.

Girgenti acque ha più volte minacciato di sospendere l’erogazione alla Sitas e al serbatoio San Paolo, il sindaco nella nota trasmessa ieri richiede l’intervento del Prefetto e del Commissario dell’Ato idrico, in considerazione che le utenze in questione riguardano servizi pubblici (approvvigionamento Vigili del Fuoco, Carcere e Servizio autobotti) la cui interruzione provocherebbe danni certi e gravi.

Il sindaco, nel sottolineare la volontà del Comune di dirimere il contenzioso, ha rispedito al mittente l’affermazione contenuta in una nota di Girgenti acque, secondo la quale “la posizione del Comune di Sciacca appare pretestuosa e con intenti dilatori”. “Girgenti acque – dice Di Paola – è irriguardosa nei confronti di un ente che fa parte dell’Ato, la sua posizione appare ancora una volta connotata da atteggiamenti sfrenatamente monopolistici”.

Infine, Di Paola ribadisce la volontà del Comune di definire correttamente le reciproche posizioni attraverso una interlocuzione scevra da minacce di distacchi, richiamando una sentenza del Tar Lazio del 2011 che stabilisce come la fornitura di un bene primario della vita com’è l’acqua non può cessare su disposizione del fornitore.

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