GIRGENTI ACQUE, MANDRACCHIA CONTRO L’AMMINISTRAZIONE: “ADESSO BASTA, E’ UNA FARSA”
“Adesso basta! La città è stanca di essere presa in giro, oggi tutti coloro che hanno contribuito ad affidare il Servizio Idrico Integrato a Girgenti Acque si dichiarano contrari al gestore e alla gestione, anche parte della la maggioranza che sostiene il Sindaco si associa al coro, dimenticandosi che nel mese di marzo hanno sostenuto la consegna del depuratore”.
Così scrive in una nota il consigliere comunale di Sel, Paolo Mandracchia che evidenzia una cronologia dei fatti.
L’ex Presidente della provincia, oggi deputato Regionale di riferimento del Sindaco, il 27 novembre 2007 ha sottoscritto la convenzione di gestione del SII dell’ATO AG 9, recitando un ruolo pregnante nell’affidamento del servizio al gestore Girgenti Acque; nella convenzione all’art. 16 è indicata la tariffazione reale media da applicare per i trentuno anni della durata del contratto, pertanto non concepisco il clamore per l’aumento apportato dal Commissario con la delibera 10 del 29 aprile 2013, forse serve a ingannare e confondere i saccensi tentando di passare per baluardo dei diritti del popolo sovrano che tale non è stato considerato dopo il referendum per il ritorno all’acqua pubblica.
Nella seduta n. 250 del 19 Novembre 2009, la Camera dei Deputati, compreso il deputato nazionale Marinello riferimento del Sindaco a Roma, ha votato il D.L. 135/09 che ha avviato il processo di dismissione della proprietà pubblica e delle relative infrastrutture. “Tutti i servizi pubblici essenziali locali, tra cui l’acqua, sono stati immessi sul mercato e sottoposti alle regole della concorrenza e del profitto, espropriando il soggetto pubblico, e quindi i cittadini dei propri beni faticosamente realizzati negli anni”.
“Con questa scelta politica- sostiene Mandracchia- il governo della destra ha confermato la volontà di affidare la gestione privata dell’acqua; altro che bene pubblico di primaria importanza, ha sancito la mercificazione dell’acqua”.
Per Mandracchia, “anche a Sciacca i nostri amministratori partecipano alla “farsa” e non vengono meno rispetto alla linea politica dettata dal capo, tentando miseramente di mistificare la realtà e dimenticando cosa avevano dichiarato nella delibera del Consiglio Comunale n. 297 del 25 luglio 2011”. Essa citava: “il depuratore non può essere consegnato a Girgenti Acque sia dal punto di vista tecnico che dal punto di vista politico”.
Mandracchia riporta ancora l’intervento contenuto nella delibera: “il non avere previsto somme nel bilancio (2011) per la gestione diretta è stato un grave errore, anche perché tale gestione avrebbe prodotto utili al Comune di Sciacca”. E poi: “Il depuratore è un gioiello che non può essere regalato a Girgenti Acque.
Per Mandracchia, “mentivano sapendo di farlo”.
Mandracchia continua: “Nel 2012 i saccensi hanno affidato la città di Sciacca al Sindaco Di Paola, il quale sosteneva che con la propria autorevolezza avrebbe cambiato le cose, che non avrebbe permesso a Girgenti Acque di vessare i cittadini, che avrebbe preteso rispetto e risposte; bene il rispetto è dimostrato dai continui distacchi, che non diminuiscono nemmeno dopo le formali richieste, mentre le risposte sono pervenute alle centinaia di utenti in fila, intenti a contestare le bollette pazze senza dimenticare i tanti altri disservizi. In questi quattordici mesi di attività amministrativa della Giunta Di Paola, oltre all’incoerenza c’è stato il regalo; la città di Sciacca per mano del Sindaco ha donato a Girgenti Acque il “gioiello” che improvvisamente è divenuto un metallo pesante, che costa ai saccensi 82 centesimi al mc oltre il già salato prezzo dell’acqua, spesso si nascondono dietro il rispetto della legge ma ai Sindaci disobbedienti è stata concessa la garanzia della gestione diretta con la L.R. 2/2013”.
“La città- conclude Mandracchia- deve sapere che gli amministratori non hanno pensato a cosa andavano incontro i saccensi, per la cessione anticipata del depuratore, ma hanno guardato principalmente all’incasso dei 2.582.280,00 euro che Girgenti Acque dovrebbe versare nelle casse comunali sempre che non fallisca prima di mantenere l’impegno”.