GIRGENTI ACQUE, E ADESSO SERVE CHIAREZZA

 

Editoriale di Filippo Cardinale

  La vicenda è esplosa facendo emergere una realtà pietosa. La politica che critica la gestione di Girgenti Acque, e la Girgenti Acque che critica aspramente e duramente la classe politica e i sindaci.

Capita quello che emerge nei litigi familiari, quando marito e moglie alzano i toni e si scaricano improperi. Poi, magari si finisce col dire “non lo volevo dire”, ma, intanto, si è detto.

E quello che ha detto Girgenti Acque nella sua nota di oggi pomeriggio non può passare come l’acqua che scorre sotto i ponti. No, le accuse sono gravi e sono degne di attenzione da parte della magistratura inquirente. Sotto accusa, la Girgenti   Acque mette la classe politica e io sindaci.

La gente, i cittadini, gli utenti, stanno di mezzo, anzi ai margini, a subire la mediocrità di una classe dirigente che si allontana sempre più dalla realtà sociale.

La Girgenti Acque ha rotto gli argini e nella nota denuncia fatti gravissimi. Allora vale davvero il caso di analizzare ciò che ha scritto la società idrica agrigentina.

1)     1)  “ La Girgenti Acque è diventata capro espiatorio per gli errori commessi dalla politica ”. Dica senza remore e mezzi termini quali sono gli errori commessi dalla politica affinché i cittadini sappiano.

2)   2)    “ Qualcuno vorrebbe usarci per fini personali, aizzando la popolazione contro Girgenti Acque, anche capro espiatorio per gli errori commessi dalla politica   con false informazioni che rischiano di provocare conseguenze gravissime. Adesso è giunto il momento che ognuno si assuma la proprie responsabilità. Tutti, a cominciare dalla classe politica che fino a ora ha usato la Girgenti Acque solo quando gli faceva comodo ”. La Girgenti Acque faccia i nomi di quel qualcuno che vuole usarla per fini personali. Ma soprattutto dica qual è la politica che vuole usare la Girgenti Acque solo quando le fa comodo. Sparare nel mucchio è immorale. E allora dica nomi e cognomi. Li faccia alla comunità, ma anche alla magistratura inquirente.

3)     3)   “ I sindaci non si sono presentati alle assemblee convocate dall’Ato idrico, dove potevano modificare la struttura della tariffa secondo le esigenze della loro gente, lasciando che venisse approvata da un commissario nominato dalla Regione. Pubblichi, la Girgenti Acque e l’Ato idrico i nomi dei sindaci che hanno disertato le assemblee dell’Ato.

4)     4)  “Hanno tutti cavalcato l’onda Girgenti Acque per avere visibilità, per ottenere consensi che si trasformano in voti. Hanno recentemente scoperto che è meglio remare contro l’Azienda, così, proprio grazie a un atteggiamento populistico, si assicurano i voti degli elettori”. Dica la Girgenti Acque i metodi usati dai “politici”, e da quanti usano strategie per catturare consensi. Dica anche la Girgenti Acque, anzi pubblichi tutti gli assunti segnalati da quella politica e da quei politici o sindaci che accusa.

5)     5)  “ Non ci stiamo a passare per delinquenti, ladri e chi più ne ha più ne metta. Siamo stanchi delle manovre dei politici che sfruttano la Girgenti Acque solo ed esclusivamente a proprio vantaggio senza mai tenere in considerazione (fatti e non parole) le esigenze dell’azienda e soprattutto della gente che li ha votati”.   Vada, la Girgenti Acque in Procura della Repubblica e svuoti il sacco. Dia nomi e cognomi del manovratori politici che sfruttano Girgenti Acque a proprio vantaggio.

6)     6)  “Rivolgiamo un accorato appello alla Prefettura, alla Procura della Repubblica, alla Magistratura e alle Forze dell’ordine: per favore, monitorate attentamente ogni singola realtà della nostra provincia, prestate attenzione alle scelte strategiche prese dalla “macchina politica” affinché non abbiano più a ripetersi episodi di questa gravità. E qualcuno spieghi ai cittadini che l’interlocutore non è Girgenti Acque ma proprio la politica. Loro hanno il potere di cambiare le cose, non noi. La Girgenti Acque si svesta dell’arroganza che indossa e abbia un atteggiamento con l’utenza improntata alla cortesia, all’educazione, alla comunicazione, alla trasparenza. Non è tollerabile che la società idrica solleciti un monitoraggio delle realtà della provincia, prestate alla scelte strategiche prese dalla macchina politica. E’ una forma di repressione del libero pensiero di manifestare contro un sistema gestionale che la società idrica stessa definisce piena di errori causati dalla politica?

       E’ giunto il momento di fare chiarezza, verso i cittadini, ma anche verso la Procura della Repubblica.

 

 

 

 

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