GIRGENTI ACQUE CONDANNATA A PAGARE UNA PENALE DI 300 MILA EURO ALL’ATI
Batosta per la Girgenti Acque che è stata condannata a pagare la penale di 300 mila euro all’Ati. La vicenda risale al 2016 quando il Consorzio d’Ambito ha riscontrato il superamento dei parametri imposti dalla legge limitatamente ai rapporti di prova delle analisi delle acque reflue.
LA GIRGENTI ACQUE NON E’ ESAUSTIVA ALLE RICHIESTE DEL CONSORZIO. Venivano richieste alla società idrica opportune relazioni tecniche, segnatamente in ordine al controllo degli scarichi inquinanti in fognatura, attività rientrante tra gli obblighi contrattuali. Ma la Girgenti Acque si limitava a rispondere che il piano di monitoraggio delle reti di raccolta fognaria si riferiva esclusivamente al monitoraggio degli scarichi industriali.
INTIMAZIONE E SILENZIO DELLA GIRGENTI ACQUE. Il Consorzio si vedeva costretto a ribadire la richiesta di relazione, con avviso che decorsi i termini assegnati si sarebbero applicate le penali previste nella convenzione. Attesa la riottosità del gestore ad ottemperare agli obblighi previsti dalla convenzione, il Consorzio si è visto costretto ad applicare una penale di trecentomila euro.
LA GIRGENTI ACQUE PROPONE RICORSO AL TAR CHE LO RESPINGE. La Girgenti Acque ha allora proposto un ricorso giurisdizionale davanti al TAR Sicilia, chiedendo l’annullamento, previa sospensione, dei provvedimenti volti all’applicazione ed all’escussione della penale come sopra determinata. Si è costituito in giudizio il Consorzio d’Ambito, rappresentato e difeso dall’avvocato Girolamo Rubino, per chiedere il rigetto del ricorso, previa reiezione della richiesta di sospensiva. Già in primo grado il Tar Sicilia,Palermo, Sezione Prima, ha respinto la richiesta di sospensiva, condividendo le tesi difensive dell’avvocato Rubino, condannando anche Girgenti Acque al pagamento delle spese giudiziali.
APPELLO AL CGA. Ma la Girgenti acque ha proposto ricorso in appello davanti al CGA, per chiedere la riforma dell’ordinanza cautelare resa dal TAR. Anche davanti al CGA si è costituito il Consorzio d’Ambito di Agrigento, sempre rappresentato e difeso dall’Avvocato Girolamo Rubino, per chiedere il rigetto dell’appello cautelare.
LA GIRGENTI ACQUE CHIEDE DI RINVIARE UDIENZA. Il Presidente del CGA aveva fissato un’udienza canerale nel dicembre 2016, ma la trattazione era stata rinviata su richiesta dei difensori di Girgenti Acque a data da destinare.
IL SOLLECITO DELL’ATI. Insediatasi l’Assemblea Territoriale Idrica AG9, il Presidente pro tempore architetto Vincenzo Lotà sollecitava il difensore dell’Ente a chiedere l’immediata trattazione del procedimento.
NUOVA UDIENZA E BATOSTA PER LA GIRGENTI ACQUE. Fissata la nuova udienza camerale, il Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Siciliana in sede giurisdizionale ha respinto l’appello cautelare proposto da Girgenti Acque, condannando quest’ultima anche al pagamento delle spese di giudizio.
CONDANNA. Per effetto del provvedimento cautelare di conferma reso dal Cga, Girgenti Acque dovrà pagare una penale di trecentomila euro, oltre le spese legali, liquidate in euro duemila, oltre accessori.