Girgenti Acque, Aica… dalla padella alla brace. L’alzata di scudi del sindaco di Favara

La politica, se ancora tale si può chiamare, tirava le fila con Girgenti acque, la stessa sta provando a farlo in Aica. Questa la coraggiosa denuncia del sindaco di Favara, Antonio Palumbo.

“Se i sindaci vogliono che Aica possa rappresentare la discontinuità rispetto a Girgenti Acque non solo per quanto riguarda i nomi e i volti, ma del metodo di lavoro, devono mettere da parte le appartenenze politiche e le volontà di alcuni deputati e puntare alla trasparenza, alla qualità e alla piena legittimità delle azioni che si portano a compimento a nome dei cittadini.
Non è possibile che i partiti politici che hanno avuto un ruolo purtroppo di primo piano nel “Sistema Girgenti Acque”, possano continuare a influenzare quanto avviene in Aica attraverso i propri sindaci sulle spalle dei contribuenti”. Il sindaco di Favara sta denunciando il grave rischio in atto ad Aica del ripetersi del grave fenomeno del prevalere degli interessi di parte, degli interessi politici rispetto all’interesse dei cittadini che hanno lottato per l’acqua pubblica, per essere cittadini utenti e pienamente proprietari del bene prezioso.

“Per questo – continua Palumbo – ho formalmente manifestato la mia contrarietà alla nomina, per scorrimento, del nuovo direttore generale nella giornata di oggi, ritenendo che quanto finora avvenuto meritasse una riflessione più approfondita. Nulla da contestare al dottor Guarneri, che sappiamo farà bene nel suo ruolo e che ha certamente i titoli per ricoprire l’incarico oggi affidatogli da pochi sindaci (tutti di centrodestra), ma non è possibile dimenticare quanto accaduto in questi mesi: un percorso che ha condotto ad uno scioglimento (la cui legittimità è da comprendere) del Cda in favore di un commissariamento che ha portato (è un fatto) alla nomina di Guarneri in pochi giorni, con un vincitore di bando non ritenuto non valido, ma il cui insediamento è stato bloccato dalla Regione Siciliana a trazione centrodestra, gli stessi partiti di chi sosteneva la necessità ineludibile di puntare sul secondo professionista della graduatoria.
Quello che sta accadendo è sotto gli occhi di tutti, così come lo è stato appunto il “teatrino” dello scioglimento del Cda, rispetto al quale – va detto ai cittadini – non è da escludersi possano essere avanzati ricorsi. Proprio per questo avevo proposto di sospendere ogni scelta in vista della nomina di un nuovo cda, al fine di salvaguardare Aica: riterrò quindi responsabili i sindaci che hanno deciso di andare avanti nonostante tutto di eventuali danni economici patiti da Aica”.

“Proprio per quanto riguarda il Consiglio di amministrazione, ho chiesto che questo possa essere individuato per bando pubblico e previa la verifica di una commissione di valutazione, affinché prevalgano i curricula e non le appartenenze: anche questa proposta è stata cassata”.

Non si vuole cambiare, anzi si continua a fare finta di cambiare tutto per non cambiare niente a totale danno dei cittadini. Adesso un sindaco sta parlando e senza fare sconti sta raccontando come il sistema del passato sia difficile dall’essere sradicato. Sta dicendo a chiare lettere che nulla è cambiato per i cittadini malgrado i loro sforzi restano marginali.
Chiaro fin dall’inizio Palumbo chiude con la stessa chiarezza rivolgendosi ai professionisti candidati. “Mi sento – conclude il sindaco di Favara – quindi di dire ai professionisti di astenersi da presentare le proprie candidature, perché si tratterà di una (lecita) nomina politica che poi spetterà ai sindaci avallare. Lo anticipo fin da ora: non avverrà con il mio voto”.

Franco Pullara