Gioco online: i dati aggiornati sull’Italia

Il mondo del gioco online è oggetto di grande attenzione da parte dell’ADM, l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, che annualmente redige un report riguardo allo stato dell’arte dell’intero settore. Vengono presi in considerazione in realtà una serie di elementi che riguardano in generale il gioco, da cui è poi possibile estrapolare le informazioni riguardo al digitale. In Rete il comparto del gaming è formato da ambiti molto differenti, che puntano a replicare le sale da gioco fisiche. Si può trovare un’offerta di slot o di giochi di carte, giochi da tavolo, bingo, lotterie e altre categorie che tradizionalmente si ritrovano anche nelle sale fisiche. Contrariamente a quelle che potrebbero essere le aspettative, confrontando i dati tra la raccolta del gioco fisico e quelli del gioco a distanza, si nota un incremento maggiore per i primi. L’aumento del gioco fisico è stato pari al +43,17% (su base annua, dal 2021 al 2022) mentre quello a distanza ha subito un incremento del 8,78% (sempre considerando lo stesso anno). 

Analizzando il dato relativo alla ripartizione dei conti aperti online nel corso del 2022, il numero che spicca è quello riguardo la fascia d’età compresa tra i 18 e i 24 anni, la quale conta oltre un milione e mezzo di nuove aperture (1599709 per la precisione). Numericamente risulta essere rilevante anche la fascia tra i 25 e i 34, con poco oltre il milione di nuove aperture (1243579). Tutte le altre sono invece ampiamente sotto al milione, confermando come il gioco online sia molto più presente tra le generazioni più giovani. 

Un ulteriore dato interessante, inoltre, può essere l’analisi relativa alle tipologie di gioco a distanza più utilizzate. In questo caso, perciò, non viene analizzato il gioco nelle sale fisiche ma solo quello online. Leader del mercato è senza dubbio il gioco a base sportiva, con una percentuale di utenti pari al 23,74% sul totale. La doppia cifra permane però anche nei casi dei giochi di abilità a distanza (17,32%), dei giochi di carte (intendendo forme diverse dal torneo, pari a 13,62%) e del poker cash (11,31%). Fanalino di coda sono invece le lotterie, con lo 0,03% del totale, segno che questa modalità di gioco avviene ancora prevalentemente in forma fisica. Osservando però gli elementi che riguardano gli importi medi giocati, l’elenco si ribalta e il poker si posiziona saldamente al primo posto, con una giocata media di 164,31 euro. Il gioco a base sportiva è presente in misura molto più ridotta, pari a 18,98 euro. 

Infine, viene condotta un’analisi della rete di vendita per tipologia di gioco suddividendo il suolo italiano nelle varie regioni che lo compongono, mettendo così in evidenza grandi differenze tra una realtà piuttosto che un’altra. La regione italiana che vanta il numero più alto di operatori per i giochi a base sportiva è la Campania, con ben 1963 centri, quasi sei volte la cifra di quelli presenti in Emilia Romagna (312). Le cifre più basse riguardano invece la colonna dedicata al bingo, con le sale che stanno registrando negli ultimi anni un calo di presenza sul territorio. Le eccezioni sono regioni come la Sicilia, la Lombardia, il Lazio e la Campania, con numeri superiori ai 20.