Gianluca Fisco verso l’uscita dalla giunta. Per il Pd la difficoltà della sostituzione e di imporre un cambio di passo all’amministrazione
SCIACCA- L’estate sta finendo cantavano i Righeira. Siamo alle porte del Ferragosto e a tutti viene in mente il noto detto. Una estate insipida con un centro storico che ha mostrato tutti i limiti di una calamita che non attrae più. Ma questo è un tema che va affrontato nelle sedi opportune ed è competenza della politica ma anche degli operatori del turismo e del commercio.
La seconda parte dell’anno non può prescindere da un fatto politico che avrà un peso importante sia nel Pd che in seno alla giunta di Fabio Termine. Gianluca Fisco, vice sindaco e assessore con delega alle infrastrutture, lavori pubblici, protezione civile, consegnerà le dimissioni al sindaco. Le motivazioni sono di carattere personale e non politiche. Ma i riflessi sulla politica saranno reali.
Gianluca Fisco ha dimostrato di essere un assessore di riferimento, pieno di carica del fare, garbato nei modi, rispettoso dei rapporti con la società. E’ stata una sorpresa? Non dal punto di vista caratteriale. Chi scrive lo conosce fin da quando aveva i calzoni corti e bazzicava le prime intonazioni di una band musicale di ragazzi in via Lido.
La sorpresa di Gianluca Fisco la si coglie proprio nell’ambito della politica. Dapprima con l’elezione a segretario cittadino del Pd, poi con l’ingresso in giunta ricoprendo il delicato ruolo di vice sindaco. Fisco ha saputo mostrare capacità ma anche spiccato senso dell’operosità, dell’efficacia dell’azione. La sua uscita dalla giunta comunale manifesterà un vuoto che non sarà facile colmare. Il compito è del Pd e non sembra essere bene attrezzato per una sostituzione così di valore.
Un compito che il Pd deve affrontare con adeguata accortezza poiché è di tutta evidenza che la giunta Termine segna il passo. Sono trascorsi 14 mesi dall’insediamento del sindaco e della giunta e non si intravede qualcosa che vada oltre l’ordinaria amministrazione. Anzio, talvolta si percepisce che anche l’ordinaria amministrazione sia un oggetto sconosciuto.
Il Pd è stato beneficiato nelle scorse elezioni comunali grazie ad un’operazione imprevedibile, frutto di un cambiamento di idea di Fabio Termine rispetto alla considerazione del Pd colpevole del “progetto fallito” dell’ex sindaco Valenti. Basta riascoltare tutti gli interventi dell’allora oppositore Fabio Termine. Poi la conversione sulla via di Damasco e la vittoria al ballottaggio (grazie anche ad una serie di errori commessi dalla coalizione Messina). Il Pd, dopo cinque anni di una amministrazione abbastanza criticata dal sentiment comune, ritorna al governo della città. Un terno a lotto.
Ma adesso, dopo agosto, è il tempo delle analisi, delle valutazioni, delle scelte. Un compito tutto sulle spalle del Pd. Il cambio di passo, termine molto usato da Simone Di Paola quando era capo della maggioranza consiliare della coalizione Valenti, deve esserci. Non sarà facile imporre un passo diverso da quello che attualmente è simile a quello della tartaruga.
Sostituire Gianluca Fisco non sarà facile. Ma ciò che sarà difficile al Pd è, appunto, dare quel cambio di passo ad una amministrazione che palesa limiti che non possono proiettarsi per altri quattro anni.
Filippo Cardinale