Gianluca Fisco non ha ancora consegnato le dimissioni. Quanto pesa l’attesa della sentenza del Cga
SCIACCA- Attivissimo come sempre, Gianluca Fisco anche in terra degli Emirati Arabi segue le vicende della città, i lavori in corso delle nuova rete fognaria, ma anche il blocco dei lavori per la realizzazione della banchina nella zona Aliai. Titolare della delega di vicesindaco, ha anche quelle per le Attività Istituzionali, Infrastrutture, Lavori Pubblici, Protezione civile, Rapporti con la Regione e Trasporti. Insomma, è titolare di una corposa cifra di responsabilità importanti per il funzionamento della macchina amministrativa comunale.
Già da diversi giorni è fuori Italia per impegni di lavoro. Ma il suo dinamismo non ha confini e gli permette di seguire anche le vicende della città. Giusto ieri sera ha comunicato l’aggiornamento dei lavori che riguardano la realizzazione delle nuova rete fognaria.
E’ ancora assessore anche se voci (non controllate) dicono che le dimissioni sono state consegnate. Il diretto interessato smentisce categoricamente. Molto probabilmente, Fisco presenterà le dimissioni al suo ritorno.
Dunque, Gianluca Fisco è in carica a tutti gli effetti. Ma perché non si è provveduto alla consegna formale delle dimissioni e alla sostituzione di Fisco? Due sono, essenzialmente, i motivi.
A nostro avviso quello più pregnante è collegato con l’attesa della sentenza del Consiglio di Giustizia Amministrativa. Sono trascorsi diversi giorni dall’udienza e si attende l’esito. E appunto l’attesa della sentenza avvolge il clima politico con un mantello di stasi, di fermo decisionale. Mette tutto in stand by. Perché nominare il sostituto di Fisco se tutto è ancora possibile? E nella possibilità c’è anche un eventuale esito della sentenza a favore del ricorrente Ignazio Messina.
Anche perché non si tratterrebbe di una unica sostituzione. La giunta Termine farebbe una “manutenzione” e tale attività non può prescindere dalla rivisitazione della formazione della giunta. Qualche assessore non si è rivelato all’altezza delle aspettative. Una rivisitazione della giunta è anche una necessità del Pd consapevole che il governo della città necessita di un cambio di passo significativo.
A distanza di quasi un anno e mezzo dall’insediamento della giunta Termine, si avverte l’esigenza di andare oltre una ordinaria amministrazione, la quale pecca anche di efficacia. La città sembra compiere passi indietro e non dà la sensazione di un cambio di rotta.
Altro aspetto importante è il principale alleato del Movimento Mizzica che ha espresso il sindaco Fabio Termine, cioè il Pd. Il partito del deputato Michele Catanzaro ha ribaltato una situazione post Valenti molto critica. Ma nonostante ciò è riuscito a far “dimenticare” di essere stato alla guida della città nel quinquennio della Valenti. Stringe un accordo con Mizzica e, ovviamente con Fabio Termine, inghiottendo, turandosi il naso, la durissima opposizione nei confronti dell’ex sindaco Francesca Valenti da parte di Fabio Termine. Risuonano ancora i continui attacchi di Termine sottolineando “il fallimento del progetto Valenti”.
Ma la memoria di tutti è ormai troppo corta e tutto si ripone nel dimenticatoio. Bisogna fare l’accordo e accordo fu. Mizzica inizia un processo di beatificazione a favore del Pd. Scurdammoce o passato. E fu dimenticato.
Oggi il Pd ha due ordini di problemi. Il primo è quello della sostituzione di Gianluca Fisco che detiene anche un delicato ruolo di vice sindaco. E’ girato il nome di Certa. Ma all’interno del Pd si desidera un tecnico capace di tenere subito ben salde le redini dell’amministrazione. Il Pd intende mantenere un principio stabilito all’interno del partito. Ma tale principio cozza con le reali esigenze e necessità della macchina amministrativa comunale. Il Pd, in buona sostanza, deve individuare un assessore di esperienza che faccia da contrappeso ad un potere evidente da parte del sindaco. Tale esigenza non può sposarsi con nuove regole partorite fuori da una attuale emergenza. L’emergenza di una città finita nella palude e che è inghiottita da grossi temi non risolti.
Da mesi, la politica è “sospesa” in attesa della decisione del Cga. Una sospensione che non fa bene alla città. L’esito dei giudici amministrativi darà la stura alla stasi. Una città che vive il paradosso di una sostituzione del sindaco (eventuale accoglimento del ricorso di Ignazio Messina). Ma anche l’altra faccia della medaglia. Se tutto rimane così come è attualmente e a Fabio Termine viene confermata la validità del risultato elettorale, avrà inizio una nuova fase.
Una nuova fase nella quale anche l’opposizione, probabilmente, deve rivedere la propria strategia e la nuova postura rispetto all’amministrazione comunale.
Filippo Cardinale