GEOGRAFIA GIUDIZIARIA, IL CNF CONTRARIA ALLA RIDUZIONE DELLE CORTI DI APPELLO E DEI TRIBUNALI. ECCO LA NOTA

Il Consiglio Nazionale Forense, per il tramite del vicepresidente Francesco Logrieco, componente della commissione ministeriale “Vietti” incaricata dal Ministro Orlando, tra le altre cose, di predisporre una proposta di schema di legge delega per la riforma della geografia giudiziaria, ha depositato in commissione un ampio studio in tema di Riassetto organizzativo dei Distretti di Corte d’appello e dei circondari.

La commissione ministeriale sta per concludere i lavori, sui quali dovrà esprimersi il Ministro Orlando per proporre, se del caso, un nuovo disegno di legge delega, da sottoporre al parere parlamentare. Lo studio del CNF è stato condotto in sinergia tra l’Osservatorio Nazionale Permanente sull’esercizio della Giurisdizione, coordinato da Enrico Merli, e la commissione CNF sulla Geografia Giudiziaria, coordinata da Giuseppe Iacona, ed in collaborazione con l’Università Ca’ Foscari di Venezia e l’Istat (componente dell’Osservatorio).

La stesura della relazione finale, seguita personalmente dal presidente Andrea Mascherin, contiene in allegato un approfondimento su dati e numeri relativi alle Corti d’Appello, curato da Ca’ Foscari, e la misurazione proposta da Istat, secondo diversi scenari, dei tempi di percorrenza per raggiungere le “nuove”, per ora ovviamente solo ipotizzate, Corti d’appello. Con spirito propositivo, il CNF ha condotto dunque un poderoso lavoro di analisi e verifica di numerosi indicatori, ulteriori a quelli utilizzati nel lavoro ministeriale, che sono stati incrociati tra di loro, e che hanno prodotto alcuni esiti che il CNF ha voluto portare all’attenzione della commissione.

Al riguardo, il CNF ha quindi suggerito di integrare il lavoro ministeriale con nuovi indicatori quali la densità di popolazione, la domanda di giustizia nella sua articolazione interna tra civile e penale; i tempi di percorrenza necessari per raggiungere l’ufficio giudiziario, i tempi di pendenza media delle cause; i costi degli eventuali accorpamenti, e quelli standard del servizio giustizia; il tasso e tipo di criminalità esistente su ciascun territorio, l’assetto geografico dei distretti.

“Il CNF è contrario alla mera riduzione dell’attuale numero delle Corti d’appello ed anche ad un ulteriore intervento restrittivo dei circondari, realizzato sulla scorta di un limitato numero di indicatori numerici non rappresentativi della complessità del tema affrontato” e che “rischia di produrre gli stessi risultati del precedente intervento sui circondari”. Il CNF continuerà a lavorare per integrare questa prima analisi curando che la commissione ministeriale tenga conto dell’inequivocabile significato dei dati offerti che comprovano come le soluzioni prospettate siano tali da provocare ulteriori inefficienze e disagi per il cittadino.

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