Frigerio: “Perchè ricoveri covid a Sciacca se a Caltanissetta c’è disponibilità?”

SCIACCA. Il consigliere comunale Elvira Frigerio non ci sta, almeno alle risposte dell’assessore Nino Venezia che ha parlato dell’ospedale di Sciacca “come un commerciante che parla solo bene dei suoi prodotti esposti” (parole del consigliere Cinzia Deliberto). La Frigerio è intervenuta con pulsione ma anche con rabbia: “Non ci sto ad essere presa in giro. Voglio sapere perchè a Sciacca si ricoverano pazienti covid quando a Caltanissetta c’è disponibilità. La gente mi chiede notizie e io non so cosa rispondere”.

Nel suo intervento, l’assessore Nino Venezia, che è dipendente dell’ospedale e nello staff del commissario Firenze, ha descritto l’ospedale di Sciacca come osai felice, con numero di ricoveri da record, quasi un albero che segna il tutto esaurito.

Del resto, anche il sindaco ha ribadito che l’ospedale di Sciacca “non è adeguato di personale” e che “non è possibile che manchino i mezzi e gli strumenti e si debba ricorrere alle donazioni”, sottolineando anche “i tempi troppo lunghi per gli esisti dei tamponi”.

Insomma, gli interventi di Monte, Bono, Deliberto, Frigerio, Santangelo, vanno tutti nella direzione di chiedere lumi, chiarezza, ma soprattutto di spingere al completamento dell’ospedale di Ribera come struttura covid.

Il consigliere Calogero Filippo Bono, nel suo intervento, ha chiesto espressamente al presidente del Consiglio comunale “di farsi carico di convocare i parlamentari del territorio e chiedere conto a loro di cosa sta succedendo all’ospedale di Sciacca”.

Il consigliere Gaetano Cognata, ha avanzato una proposta  su azioni da fare per monitoraggio covid in città “come per esempio test ai dipendenti comunali, test ai componenti delle famiglie meno abbienti, invito ai titolari delle aziende che operano con il comune come per esempio ramo rifiuti, invito ai titolari delle grandi aziende come cantine, oleifici, ittico”. Ha anche proposto con la collaborazione di Rotary e Lions “un monitoraggio degli studenti scuole superiori”.