Forza Italia alla ricerca di una candidatura di “servizio”. E se candidasse una donna?
SCIACCA- Matteo Mangiacavallo ha scomposto la scacchiera politica del centrodestra con la sua decisione di rottura con Forza Italia. A sei giorni dalla scadenza della presentazione delle liste nelle mani della segreteria generale del Comune di Sciacca, Forza Italia è rimasta col cerino acceso in mano.
In queste ore il gruppo dirigente del partito di Berlusconi ha chiesto, come da procedura, la disponibilità al coordinatore cittadino Mario Turturici. Ma il punto di domanda che si pone è fondato: a che serve? Al servizio di cosa e di chi?
Mario Turturici, portatore di intelligenza politica, di affermata professione e di capacità amministrativa e politica, ha le idee abbastanza chiare. Di certo non si butta nella mischia sol per essere “riempitivo”. Egli rimane ideologicamente nel centrodestra e in tale visione procede. Ma procede non per una ipotesi personalistica ma per una visione di coalizione. Il comune denominatore dell’ex sindaco rimane “la coalizione”. Il ragionamento di Turturici è semplice: un suo impegno in extremis può essere una ipotesi qualora rientrasse in un contesto di centrodestra e di coalizione. Insomma, il “sacrificio” deve trovare il supporto dai referenti politici regionali. Un impegno da parte del potere palermitano a motivare lo sforzo di Mario Turturici perimetrandolo nell’ambito del centrodestra e che abbia il fine della ricomposizione.
Ma Mangiacavallo accetta dopo ciò che non ha voluto ieri?
Quando ero ragazzo (non dico di quanti decenni fa parlo) andava di moda una collanina con una medaglia a metà. Si girava su sé stessa e la frase incisa era divisi si, ma sempre uniti (l’altra metà della medaglietta era indossata dall’amato/a).
Il ragionamento di Turturici prevede una fase di divisione elettorale dovuta alla decisione di Matteo Mangiacavallo, ma una ricomposizione del centrodestra dopo la consultazione. Un ragionamento politico in vista delle regionali e fondata sulla continuità di un impegno elettorale a livello siciliano.
Tale ragionamento, tuttavia, cozza con la situazione bellicosa tra una parte di Forza Italia che fa riferimento a Micciché e Musumeci. E’ noto che Micciché sta bombardando Musumeci con missili di aggettivi molto pesanti e che non intende avallare una candidatura bis di Musumeci alla Presidenza della Regione.
Forza Italia, tuttavia, ha altri nomi meritevoli di un servizio alla città. Rispetto ai 3 maschietti che attualmente concorrono a conquistare la poltrona di sindaco, il partito di Berlusconi potrebbe avanzare il nome di Antonietta Testone, coordinatrice regionale di Azzurra Donna, dirigente provinciale di rilievo, ma anche donna esperiente essendo stata assessore nella giunta di Fabrizio Di Paola. Potrebbe essere il valore aggiunto femminile rispetto al monopolio attuale maschile.
Filippo Cardinale