Follia dell’Aica, ecco cosa accade quando un cittadino chiede l’autobotte per mancata erogazione idrica
SCIACCA. Follia pura. C’è da stupirsi? Quando ci si imbatte con la pubblica amministrazione, la burocrazia diventa nemico del cittadino.
Spieghiamo la pazzia di una procedura quando c’è una interruzione del servizio idrico e il cittadino è costretto a richiedere un autobotte. Attualmente il gestore pubblico del servizio idrico nella provincia di Agrigento, AICA, non assicura il servizio attraverso autobotti nell’ipotesi di guasto alla condotta.
Ecco la corsa ad ostacoli del cittadino:
- deve rivolgere istanza al Comune indirizzata al signor sindaco con la quale chiede la fornitura di autobotte di acqua potabile, dichiarando che l’immobile non è servito dalla condotta idrica, e chiedere contestualmente il rilascio dell’autorizzazione al prelevamento dei metri cubi per un importo da indicare nella medesima richiesta, presso l’idrante comunale a proprie cure spese, dichiarando che il prelievo avverrà tramite autobotte regolarmente autorizzato al trasporto di acqua.
- alla domanda deve essere allegato un documento di riconoscimento e una copia della concessione edilizia o copia di agibilità dell’immobile nonché indicando la ditta che effettua il trasporto.
- alla predetta istanza occorre allegare il versamento di un importo che pari ad euro 1,96 ogni metro cubo di acqua che viene richiesta ed effettuare il versamento con bonifico bancario alla tesoreria comunale.
- dopo tutto ciò occorre attendere che il Comune autorizzi il servizio di autobotte di acqua potabile;
- ottenuta la risposta il cittadino può così richiedere il servizio del privato, ma deve anticipare tutte le somme per il servizio richiesto, quindi deve anticipare le somme per l’acquisto dell’acqua effettuando il pagamento con il bonifico di cui sopra, nonché il servizio di trasporto dell’acqua alla ditta privata mediante autobotte;
- fatto ciò deve inoltrare una richiesta tramite PEC ad AICA e sperare nel rimborso, che ovviamente non è assolutamente certo.
Questa è la procedura folle inventata con la nuova gestione pubblica del servizio idrico. In precedenza, era l’ex gestore a provvedere a tutto e bastava rivolgersi al medesimo il quale in caso di guasto inviava a proprie cure e spese il servizio di autobotte.
Sia chiaro, nessuna nostalgia per il passato. Ma il presente presenta criticità enormi che vanno subito corrette.
Filippo Cardinale
Ecco i moduli che bisogna compilare.