FOCOLAIO DI TUBERCOLOSI: SOTTO SEQUESTRO UN ALLEVAMENTO DI SCIACCA

I capi risultati infetti devono essere abbattuti entro quindici giorni

In seguito alla comunicazione del responsabile del servizio veterinario dell’Asp di Agrigento, distretto di Sciacca, con la quale è stata segnalata la presenza di un focolaio di tubercolosi in un’azienda locale, il sindaco, Fabrizio Di Paola, ha emesso un’ordinanza finalizzata al sequestro sanitario preventivo di tutto l’allevamento. Gli animali risultati infetti sono bovini, bufalini e caprini.

L’ordinanza prevede l’affidamento in custodia degli stessi al proprietario, al quale si impone l’adozione e l’osservanza di una serie di prescrizioni. Gli animali risultati infetti devono essere rigorosamente tenuti separati dai capi sani e devono essere abbattuti al più presto e comunque non oltre 15 giorni dalla notifica del provvedimento di sequestro.

Il latte proveniente dalle bovine infette può essere impiegato come alimento per gli animali dallo stesso allevamento unicamente dopo idoneo trattamento termico; il latte di animali sani deve essere invece rimosso dall’allevamento in contenitori separati, identificati con appositi contrassegni, soltanto se destinato a caseifici dotati di idonee attrezzature per essere risanato, prima della lavorazione e mediante trattamento di pastorizzazione.

Tre le altre prescrizioni, anche il reimpiego dei pascoli dove hanno soggiornato animali infetti, solo dopo 60 giorni. Ogni nuovo caso di malattia deve essere comunicato all’Asp 1. Controlli del distretto sanitario di Sciacca sono in corso anche in altri allevamenti. Nel caso degli animali posti sotto sequestro, l’allevamento deve adesso avviare una serie di iniziative di risanamento e disinfestazione.  

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