FOCE DI MEZZO, ALTRO SVERSAMENTO DI LIQUAMI. ADESSO BASTA. CHI SBAGLIA PAGHI PENALMENTE
I residenti imbufaliti, turisti sconcertati. Intervengono Circomare e Polizia Municipale
Senza mezzi termini, senza gentilezza di linguaggio: è uno schifo, una vergogna e una violenza che distrugge la città intera, creando danni di immagine e mettendo a repentaglio la salute della gente. Già di buon’ora, questa mattina la Foce di Mezzo aumentava di portata con acque chiaramente merdose. Alla foce del torrente l’acqua è nera e puzza di merda. Gli stessi sassi sulla battigia ormai sono neri a causa del liquame.
La zona balneare Foggia-Tonnara-Lido continua gravemente ad essere violentata dal depuratore mal funzionante. Precisiamo, a quei pochi che ancora non lo sanno, che il torrente Foce di Mezzo costeggia il depuratore. Esso raccoglie le acque fognarie di gran parte della città, dopo il pompaggio dalla stazione ubicata allo Stazzone. Le acque pompate entrano nel depuratore e dopo la depurazione vengono immesse nel torrente Foce di Mezzo. Se tutto funziona bene, le acque dovrebbero essere chiare. Dunque depurate. Acque che sfociano alla Foggia.
Da un po’ di tempo, il torrente Foce di Mezzo si è trasformato in un “Cansalamone 2”. Si è di fronte ad un danno ambientale, ad un reato ambientale conseguente. Nessuna giustificazione può essere supportata da chi gestisce il depuratore, cioè Girgenti Acque. Né vale “un guasto all’impianto elettrico”. Una struttura così delicata dal punto di vista ambientale e della salute pubblica deve essere in grado di affrontare qualsiasi emergenza, anche con un gruppo elettrogeno.
Sul posto, chiamati dai residenti, sono intervenuti il Circomare e la Polizia Municipale. Un sottufficiale del Circomare ha prelevato dei campioni di acqua. La Polizia Municipale ha seguitato con sopralluoghi lungo il torrente e fino al depuratore. La situazione è grave. Non bastano più rassicurazioni, né tanto meno “difese d’ufficio” da parte dell’assessore ai Servizi a rete. L’Assessore faccia il suo dovere fino in fondo, senza guardare nessuno in faccia.
La via giudiziaria faccia, anch’essa, il suo dovere, colpendo duramente chi consente di perpetrare il reato ambientale. Ma soprattutto si tutelino, una volta per tutte, la dignità e il decoro di una città troppo spesso costretta a subire reati ambientali.
(Foto scattate stamattina e di proprietà del Corriere di Sciacca)