Figlia Paolo Borsellino: «Diserteremo commemorazioni via D’Amelio fino a quando Stato non ci dirà che cosa è accaduto»
“Uno Stato che non riesce a fare luce su questo delitto non ha possibilità di futuro. Dopo trent’anni di depistaggi e di tradimenti noi non ci rassegniamo e continueremo a batterci perchè sia fatta verità sull’uccisione di nostro padre». Lo ha detto Fiammetta Borsellino, figlia minore del giudice ucciso nella strage di via D’Amelio, nel corso della presentazione del libro scritto dal giornalista Piero Melati «Paolo Borsellino. Per amore della verità» che raccoglie le testimonianze della stessa Fiammetta, del fratello Manfredi e della sorella Lucia. «E’ per questo motivo – ha ricordato – che la mia famiglia ha deciso di disertare le cerimonie ufficiali sulle stragi del ’92, non a caso mia madre non volle funerali di Stato, proprio perchè aveva capito…».
Fiammetta Borsellino ha raccontato quanto accaduto nei mesi successivi all’attentato «quando la mia famiglia fu oggetto di un vero e proprio “assalto alla diligenza” da parte di uomini dello Stato. Quasi la necessità di svolgere una sorta di vigilanza nei nostro confronti, di tenerci buoni, di controllarci».