“Figli delle APP”, tema di grande attualità ieri sera nell’Atrio superiore con Francesco Pira (fotogallery)
SCIACCA. Un tema interessante e di grande attualità quello sviluppato ieri sera nel corso della presentazione del libro “Figli delle App- Le nuove generazioni digital-popolari e social-dipendenti” di Francesco Pira, noto giornalista e professore associato di Sociologia dei processi culturali e comunicativi presso il Dipartimento di Civiltà Antiche e Moderne dell’Università degli studi di Messina, dove è Delegato alla Comunicazione dell’Ateneo e Coordinatore del Master in Social Media Manager, è brillante saggista e giornalista di testate internazionali.
Il libro, presentato nell’atrio superiore dell’ex convento dei gesuiti, ha colto le anomalie di una società sempre più tecnologizzata. Anomalie rafforzate dalla pandemia da Covid che ha ampliato a dismisura e, nell’ultimo periodo, la pandemia ha ampliato l’uso della tecnologia e dei social. Un uso lievitato nell’impossibilità di uscire, e in tale contesto la comunicazione mediatica ha rappresentato spesso il solo modo di relazionarsi, lavorare e andare a scuola.
Ma c’è l’altra faccia della medaglia, quella poco bella e che crea dipendenze ma anche un uso proiettato ad una cattiveria senza più controlli. Il Web se da un lato offre molte opportunità, dall’altro pone pericolose devianze, tanto per i ragazzi più giovani quanto per gli adulti.
Il libro, dunque, è un utile strumento per genitori, educatori e giovani per conoscere e prevenire le insidie e i pericoli in cui si può incorrere. Nel libro “Figli delle App”, infatti, Francesco Pira ripercorre la trasformazione dei media intervenuta negli ultimi vent’anni e la conseguente mutazione degli spazi comunicativi, affronta il percorso di generazioni che si sono evolute all’interno di ambienti sempre più tecnologici, spesso in assoluta solitudine, e che oggi sono gli adulti appena diventati genitori. Tutti accomunati dalla dicotomia tra connessione e relazione.
La presentazione è stata organizzata dal club Inner Wheel “Sciacca Terme”, e il presidente Rosalba Zito ha espresso il suo entusiasmo per l’opportunità offerta dall’incontro.
Il vicesindaco Gisella Mondino ha ricordato con compiacimento che si aggiunge un altro prestigioso evento legato al progetto dell’amministrazione saccense “Sciacca città che legge”. Già il titolo del saggio è esplicativo dell’importante analisi sociologica svolta dall’autore.
Ha moderato l’incontro la giornalista Giovanna Venezia, direttore del giornale on-line Risoluto. Hanno conversato con il l’autore la dirigente scolastica Maria Angela Croce e la psicoterapeuta Maria Grazia Bonsignore; ciascuna ha evidenziato aspetti relativi all’uso smodato del web e alle relative conseguenze dal proprio punto di osservazione, rispettivamente: quello dei complicati rapporti con alunni e genitori a scuola e quello dell’aumento della richiesta di aiuto legata a difficoltà emotivo-relazionali manifestate sia dai giovani che dagli adulti.
Gli interlocutori si sono trovati d’accordo nell’affermare che vi è la necessità di intervenire attraverso un’alleanza che coinvolga in maniera sinergica le agenzie educative: scuola, famiglia e territorio, con una progettualità volta a promuovere il “benessere”, piuttosto che a curare chi già è caduto nel baratro di una eccessiva dipendenza e assuefazione alla tecnologia e al mondo dei social. La fragilità dei nostri giovani è un’emergenza sociale, non soltanto un problema delle famiglie, ma dell’intera collettività. Il digitale non deve essere demonizzato e contrastato, ma compreso. Deve diventare un punto di forza per decifrare i nuovi codici della comunicazione, il nuovo luogo per condividere conoscenza e valori.