FESTEGGIATI I 2 SECOLI DI FONDAZIONE DELL’ARMA DEI CARABINIERI

La celebrazione del Bicentenario di fondazione dell’Arma dei Carabinieri, con cui il Colonnello Riccardo Sciuto, Comandante Provinciale di Agrigento, ha voluto festeggiare i due secoli della “Benemerita” Istituzione, si è svolta ieri nella Valle dei Templi. Uno schieramento di Carabinieri articolato su una Compagnia di formazione, composta da tre Plotoni in armi, ha magnificamente contribuito a decorare la già splendida cornice di sfondo costituita dalla maestosa presenza del Tempio della Concordia, nelle cui adiacenze si è svolta la cerimonia.

Numerosi cittadini ed i turisti incuriositi dallo speciale evento, si sono soffermati ad assistere alla ricorrenza, oltre alle Autorità civili, militari e religiose invitate ed intervenute, tra le quali il Prefetto, Nicola Diomede, i Presidenti dei Tribunali di Agrigento e Sciacca,  D’Angelo e Genna, nonché i due Procuratori Capo della provincia, i Di Natale e Pantaleo. Erano inoltre presenti la vedova del Maresciallo Guazzelli, Maria Montalbano ed Giuseppe Principato, fratello dell’Appuntato Alfonso Principato caduto in servizio territorio di Racalmuto, una rappresentanza del Co.Ba.R. Sicilia composta da militari in servizio presso vari reparti dell’Arma della Provincia di Agrigento, delle Sezioni dell’Associazione Nazionale Carabinieri in congedo, delle Benemerite, nonché i Gonfaloni della città e della Provincia Regionale di Agrigento.

Ufficiali, Marescialli, Brigadieri, Appuntati e Carabinieri hanno accolto gli intervenuti alla manifestazione che si è così svolta: esordio dello speaker con note introduttive sulla storia dell’Arma che ha fatto da sfondo allo schieramento del reparto di formazione. L’ingresso, marciando, dei tre plotoni che costituiscono la Compagnia di formazione, del labaro dell’Associazione Nazionale Carabinieri e dei Gonfaloni della città e della provincia di Agrigento hanno poi visto il susseguirsi degli onori al Comandante Provinciale e della cerimonia dell’Alzabandiera.

E’ stata quindi data lettura ai messaggi inviati dal Presidente della Repubblica, dal Ministro della Difesa e dal Comandante Generale, Leonardo Gallitelli. A seguire l’allocuzione del Comandante Provinciale, la consegna delle ricompense e la resa degli onori ai Caduti, con preghiera del Carabiniere. In conclusione sono stati tributati gli onori finali al Comandante Provinciale dopodiché il reparto in armi ha lasciato il luogo della cerimonia. Sobrio Vin d’honneur.

Il Colonnello Sciuto nel suo discorso ha voluto mettere in risalto il legame tra l’Arma dei Carabinieri delle origini e quella moderna i cui Carabinieri hanno, tra i vari comuni denominatori, l’amore degli Italiani, ora come allora.

“Le ragioni dell’odierna cerimonia superano senz’altro gli stretti confini della ritualità, come fu per il centenario del 1914, non già per la forma, che rimane ancorata al rigore e alla misura che le sono proprie, bensì per lo spirito che l’accompagna. L’impegno pubblico di oggi , per l’Arma di Agrigento, è un impegno valorizzato dall’appartenenza ad una Istituzione che – cultrice orgogliosa, senza nostalgie, della propria storia – si affaccia dinamica e compatta al III secolo di vita.”

“Richiamo, sperando di vincere resistenze agiografiche e di autorappresentazione, alcuni brevissimi passaggi dell’origine dell’Arma. … in molta misura figlia della Restaurazione, inaugurata con la deposizione di Napoleone e la caduta del Regno d’Italia, l’istituzione del Corpo dei CC. RR.. È il maggio del 1814, infatti, quando Vittorio Emanuele I torna sul trono del Regno di Sardegna; la situazione politica è instabile, le frange di ribellione nel confronti del dominio austriaco sono pronte a ridestarsi, e l’ordine pubblico è gestito con difficoltà. Vittorio Emanuele si rende conto allora che è quanto mai urgente creare una forza che della Gendarmerie possa raccogliere l’eredità migliore, mantenendone la duplicità di polizia civile e forza militare. In 18 articoli veniva redatto un regolamento che sarebbe servito come base per successivi documenti, fino a quelle Regie Patenti che, il 13 luglio 1814, sancirono ufficialmente la nascita del nuovo Corpo, chiamato a «contribuire sempre più alla maggiore prosperità dello Stato». Sempre in quei primi anni veniva stabilita la base dell’odierna organizzazione territoriale con l’istituzione di 113 Stazioni, divenute oggiAggiungi un appuntamento per oggi più di 4.600, alle quali si affiancano 50 tenenze, quale dispositivo di adesione capillare al territorio e di prossimità ai cittadini delle oltre 8000 municipalità del nostro Paese. Circa il 75%della popolazione italiana, stigmatizzo esclusivamente come dato dell’impegno, ha oggi come unico presidio di polizia i Carabinieri, ai quali domanda – e dai quali giustamente pretende – sicurezza e certezze. Ma le attitudini sviluppate in ragione di tale puntiforme diffusione sono andate ben oltre, come ho già anticipato, diventando capacità di ricomposizione e mediazione nonché di intercettazione di disagi e malumori, singoli o collettivi, prima che questi evolvano in dinamiche più severe, costituendo il quid pluris del carabiniere che sa vivere la sua comunità e sa perciò proteggerla. In tema di prossimità e rassicurazione, cito un unico dato operativo che parla da sé : 18 persone arrestate e 54 denunciate nell’ultimo anno dai reparti del Comando Provinciale solo per il reato di atti persecutori (stalking)… L’Arma ha dato e darà sempre, perché è nel suo DNA e nella sua storia, il meglio di sé. Ha mantenuto fede al proprio motto (Nei secoli fedele), pagando con migliaia di vite umane la difesa della Patria e delle libere Istituzioni. Ha chiuso il ventesimo secolo con l’orgoglio di aver ottenuto il rango di Forza Armata e guarda al futuro con quella naturale capacità di legare passato e presente, per accompagnare l’imprescindibile centralità dell’uomo con un rinnovamento tecnologico che sia specchio dell’evoluzione della società nella quale continuerà ad assicurare la sua presenza con la semplicità e la compostezza che la contraddistingue. “Cari Carabinieri, stringiamoci dunque intorno al ricordo dei nostri caduti – il Cap. Antonio BONSIGNORE, il Magg. Alfredo SERRANTI, il Car. Nicolò CANNELLA, l’App. Salvatore BARTOLOTTA, l’App. Alfonso PRINCIPATO, il Maresciallo Giuliano GUAZZELLI, solo per citarne alcuni, esempi di fedeltà e di coerenza spinte sino all’estremo sacrificio – per trovare forza e ispirazione per dare ancora di più a questo territorio, che non dev’essere considerato di frontiera o di riconquista, ma territorio dello Stato da salvaguardare attraverso l’esercizio quotidiano del dovere. Un dovere che è di tutti naturalmente – non solo dell’Arma – in particolare di coloro che sono investiti di una pubblica funzione, e che si compie assumendosi le responsabilità imposte dalla Legge, dalla fede pubblica e dalla morale. Solo passando attraverso il compimento del dovere si potrà esercitare legittimamente un potere. Diceva il Generale Dalla Chiesa: “Se è vero che esiste un potere questo potere è solo quello dello Stato, delle sue Istituzioni e delle sue Leggi; non possiamo oltre delegare questo potere né ai prevaricatori, né ai prepotenti, né ai disonesti”.

“Gli Italiani ci ammirano e ci vogliono bene. Non dimenticano gli esempi di grande e piccolo eroismo dei quali fornite prova durante il servizio (che è per noi ben più di uno spazio tra due orari) . Un servizio che, oggiAggiungi un appuntamento per oggi come ieri, è sintesi della vostra formazione professionale ma, anzitutto, frutto delle vostre qualità interiori, del vostro orientamento ai valori dell’Istituzione, sublimati nella vostra inalienabile militarità e combustibile insostituibile della vostra motivazione. Con l’orgoglio di Comandante, qui, oggi desidero ringraziarVi per ciò che siete e per ciò che fate… I medesimi sentimenti di riconoscenza rivolgo anche alle Vostre famiglie e alla mia, foriere di quella serenità che allevia le tante rinunzie di una vita non certo facile e non certo comoda. Attingendo al significato profondo del nostro Bicentenario, vi lascio richiamando la premessa ad un antico volumetto militare che recita più o meno così: “Siate sempre compresi dell’altissima importanza che, specialmente per ogni Istituzione militare, ha e deve avere la tradizione: il che non significa staticità, che sarebbe un errore perché bisogna sempre camminare con i tempi, nello spirito e nei mezzi, ma culto delle memorie, delle glorie passate, di tutto quanto contribuì a rendere amata, rispettata e considerata l’Arma nostra”.

Le ricompense, per attività meritoria in servizio, sono state attribuite al personale di seguito elencato:

– Maresciallo Capo Marco Verrillo, del Nucleo Investigativo di Agrigento, a cui è stato consegnato da S.E. il Prefetto di Agrigento un “Encomio semplice” del Comando Interregionale “Culqualber” per avere arrestato, libero dal servizio ed in abiti civili, un rapinatore che con arma impropria aveva poco prima minacciato di morte un commerciante nel tentativo di rapinarlo;

– Tenente Colonnello Andrea Azzolini, Comandante del Reparto Operativo di Agrigento, al quale è stato consegnato dal Presidente del Tribunale di Agrigento un “Encomio semplice” del Comandante della Legione Carabinieri “Puglia”, per avere diretto, nella sua precedente sede di servizio a Maglie (LE) e nel grado di Maggiore, partecipandovi in prima persona, complessa attività investigativa che consentiva di disarticolare un sodalizio criminale ritenuto responsabile di numerose rapine e traffico di sostanze stupefacenti, con arresto di 14 persone e denuncia in stato di libertà di altre 13 nonché con il sequestro di armi e droga;

– Tenente Francesco Grammatico, Maresciallo A.s.UPS Pietro Zeoli, Brigadiere Pasqualino Capone, Vice Brigadiere Girolamo Cavallaro, Appuntato Scelto William Manca ed Appuntato Scelto Maurizio Loddo, della Compagnia di Sciacca, ai quali è stato consegnato dal Presidente del Tribunale di Sciacca un “Encomio semplice” del Comandante della Legione Sicilia per le operazioni “San Michele” ed “Alta Quota”, riguardanti due sodalizi criminali dediti al traffico di sostanze stupefacenti, conclusesi con l’esecuzione di 16 provvedimenti restrittivi;

– Maresciallo Capo Roberto Violante, Brigadiere Antonio Piro, Vice Brigadiere Antonio Storsillo, Carabiniere Scelto Daniele Castiglione e parigrado Pier Nicola Vannini, della Stazione di Realmonte, ai quali è stato consegnato dal Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Agrigento un “Encomio Semplice” del Comandante della Legione Sicilia per il determinante contributo offerto in attività investigativa nei confronti di pericoloso sodalizio criminale dedito alle estorsioni; operazione conclusasi con l’arresto in flagranza di 2 persone e il deferimento in stato di libertà di ulteriori due correi per tentata estorsione;

– Maresciallo Capo Angelo Agnello, parigrado Fabio Natale, Brigadiere Capo Settimo Prestigiacomo, Brigadiere Salvatore Mancuso ed Appuntato Scelto Giacomo Alotto, ai quali è stato consegnato dal Sindaco di Agrigento un “Encomio semplice” del Comandante della Legione Sicilia per l’attività svolta in relazione ad una rapina in un’abitazione di Agrigento, nel corso della quale una donna di origini colombiane, per sottrarsi all’aggressione, precipitava accidentalmente da una finestra decedendo. L’attività investigativa condotta consentiva di trarre in arresto 3 persone.

– Vice Brigadiere Gianluca Pellegrino e Appuntato Scelto Francesco Morreale, del Nucleo Radiomobile di Sciacca ai quali è stato consegnato dal Procuratore della Repubblica di Sciacca un “Elogio” del Comandante della Legione Sicilia, per aver svolto, evidenziando spiccate doti professionali, diligente attività di polizia giudiziaria conseguendo risultati che hanno dato lustro all’Istituzione;

– Maresciallo Angelo Salvo Borsellino, in servizio alla Tenenza di Favara, a cui è stato consegnato dal Procuratore Aggiunto della Repubblica di Agrigento, un “Vivo Compiacimento” del Comandante della Legione Sicilia per avere partecipato con impegno e professionalità ad un’indagine che ha consentito di assicurare alla Giustizia pericolosi malviventi dediti allo spaccio di stupefacenti in Favara e di sequestrare consistente quantitativo di droga;

– Brigadiere Paolino Mennillo e Carabiniere Scelto Andrea Bonafiglia, ai quali è stato consegnato dal Commissario Regionale della Provincia di Agrigento, un “Vivissimo compiacimento” del Comandante Provinciale di Agrigento, quale prima attestazione di merito.

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