FAZELLO, CONSIGLIO DI CIRCOLO: “NIENTE CHIAVI AL COMUNE, I LOCALI RESTANO ALLA SCUOLA”. E RICHIEDE IL CERTIFICATO DI AGIBILITA’

Il secondo nucleo del Fazello

Ieri si è svolto il Consiglio di Circolo “Giovanni XXIII” per discutere l’ordine del giorno con il punto “richiesta del Comune di Sciacca di locali plesso Fazello e valutazione rischi sicurezza.

Il Consiglio di Circolo ha deliberato un no secco alla richiesta del Comune a firma del dirigente Michele Todaro e dell’assessore Gioacchino Settecasi. Nella lettera dello scorso 18 giugno,  il Comune chiedeva al dirigente scolastico del 1° Circolo Didattico “Giovanni XXIII” le chiavi di alcuni locali situati all’interno dell’edificio monumentale del Fazello. Sono locali siti al piano terra dell’istituto.

C’è in corso una battaglia tra il Comune e l’Istituto scolastico che sta aprendo nuovi fronti. Il Comune vorrebbe ospitare quelli che il sindaco ha definito “quadroni” ma che, in verità sono delle pale, quattro in tutto, tre delle quali del Mariano Rossi. Due pale , di proprietà del FEC, erano nella ex chiesa dello Spasimo e solo lì potrebbero ritornare se restaurata. Altre due pale, sempre di proprietà del FEC. si trovavano nella chiesa San Francesco. Tutte e quattro le pale si trovano in Prefettura, ad Agrigento. Il FEC è un organismo del Ministero dell’Interno.

Ma adesso si apre un nuovo fronte. Il Consiglio di Circolo ha richiesto al Comune, nel verbale di ieri, il certificato di agibilità dell’intero edificio monumentale del Fazello e il Nop. Si tratta di carteggio importante quello richiesto al Comune e che riguarda anche la normativa sulla sicurezza.

Parrebbe che l’Istituto avesse già richiesto tali documenti ma ancora oggi nulla avrebbe ricevuto. Appare strana la reiterazione della richiesta anche perché se i documenti esistono basta solo inviarli. Non rimane altro che attendere.

In una recente lettera del dirigente scolastico si chiede al Comune “l’impegno formale a che il laboratorio teatrale torni nell’originaria collocazione negli spazi adesso occupati dal museo del mare”. I reperti archeologici che erano al Museo del Mare in contrada Muciare sono stati, dopo l’alluvione, collocati “provvisoriamente e fino al marzo 2017” in alcune sale al piano terra del complesso del Fazello. La provvisorietà si legge in una nota dell’ex assessore Salvatore Monte.

Filippo Cardinale 

 


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