FAVARA- La Corte di assise di appello di Palermo, presieduta da Mario Fontana, ha rimodulato la pena- dopo avere escluso le aggravanti della premeditazione e dei futili motivi- a carico di Vincenzo Galiano, 81 anni, di Favara, accusato dell’omicidio premeditato di Baldassare Contrino, ucciso a 73 anni il 2 luglio del 2018, a colpi di pistola. La condanna è stata ridotta da 22 anni a 15 anni e 6 mesi di reclusione .
Galiano ha ammesso di avergli sparato e ha sempre sostenuto che, quella mattina, per strada, lo incontrò casualmente – quindi non fu un omicidio premeditato – e fece fuoco dopo essere stato aggredito a colpi di ascia alla testa. Un omicidio consumato dopo numerosi contrasti violenti: i suoi difensori, gli avvocati Antonino Gaziano e Calogero Vetro, hanno sostenuto che Galiano era stato aggredito più volte e senza motivo da Contrino e, quella mattina, aveva fatto fuoco per legittima difesa.
L’omicidio è avvenuto in contrada Caltafaraci, fra Agrigento e Favara. Contrino si trovava su un trattore e stava lavorando nella sua campagna.
Confermati solo i risarcimenti ai familiari che si sono costituiti parte civile con l’assistenza dell’avvocato Calogero Raia.
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