Favara, omicidio Lupo: le indagini si concentrano sui forti contrasti economici e dissidi in ambito familiare
FAVARA. L’ex presidente del Consiglio comunale di Favara, il 45enne Salvatore Lupo, è stato freddato con tre colpi di pistola alla testa. L’agguato consumato all’interno di un bar che, pare, non fosse di sua abitudine frequentare. L’omicidio è avvenuto alle ore 18 in pieno centro e sembrerebbe pianificato con cura. Sia per la scelta del giorno di Ferragosto, sia per le modalità usate che lasciano ipotizzare ad investigatori e inquirenti un “piano” architettato da qualcuno che conosceva bene Lupo. E le primissime ipotesi, per identificare il killer, sembrano essere quelle di dissidi personali, legati anche a forti questioni economiche. Lupo era imprenditore nel settore delle residenze per anziani.
Salvatore Lupo sarebbe arrivato in via IV Novembre, nel cuore di Favara, con il suo Porsche Macan intorno alle 18. E’ entrato allo “Snack American Bar”, ed ha chiesto di andare in bagno. All’uscita è stato freddato – sotto gli occhi del barista, che è sotto shock – dal killer. Uno solo il sicario che avrebbe agito – stando alle primissime indiscrezioni – a volto scoperto. Tre i colpi che lo hanno raggiunto alla testa. Sul posto hanno operato i carabinieri della locale tenenza e del comando compagnia di Agrigento. Sono stati effettuati i rilievi, ma si sta cercando di ascoltare anche possibili testimoni. In via IV Novembre sono giunti anche i pm Paola Vetro e Maria Barbara Cifalinò e il medico Salvatore Montaperto per l’ispezione cadaverica.
Il procuratore capo Luigi Patronaggio e l’aggiunto Salvatore Vella privilegiano scandagliare la vita privata della vittima e i sui rapporti personali. Parrebbe che Lupo avesse forti contrasti economici e dissidi in ambito familiare. E c’è un particolare che viene risaltato dagli investigatori: proprio davanti lo “Snack American Bar”, nelle scorse settimane, si era consumata una lite fra l’ex presidente del consiglio comunale, vittima dell’agguato, e un congiunto.
Salvatore Lupo fu eletto consigliere comunale nel 2011 con delle liste civiche del Centrodestra, è diventato presidente del Consiglio comunale nel 2015 dopo le dimissioni di Leonardo Pitruzzella da consigliere, ruolo che ha ricoperto fino al termine dello scorso mandato.
L’uomo era rimasto coinvolto nell’inchiesta del 2015 denominata “Catene spezzate” che ipotizzava una serie di maltrattamenti ai danni di soggetti ospitati in una comunità. Lo scorso 20 maggio era stato rinviato a giudizio assieme ad altri 7 imputati nell’ambito della medesima inchiesta. Lupo era coinvolto anche nell’inchiesta “Stipendi spezzati”, che ipotizzava l’applicazione di un “pizzo” sulla busta paga dei dipendenti della medesima cooperativa di Licata.