FAVARA E PORTO EMPEDOCLE AVVERTONO SCIACCA

Centrodestra e centrosinistra non hanno ancora percepito la distanza che li separa dalla gente e proseguono percorrendo vecchie strade

Due grossi centri della provincia agrigentina lanciano un inequivocabile messaggio a Sciacca. I grillini sono una realtà e hanno messo in difficoltà i partiti tradizionali e anche le liste civiche che con essi sono collegati. In due comuni importanti la gente ha detto basta alla vecchia politica, alle vecchie formule.

Tra meno di un anno, a Sciacca si voterà per il nuovo sindaco e per il rinnovo del Consiglio comunale. Centrodestra e centrosinistra iniziano le manovre ma non sembrano percepire una realtà crescente che diventa determinante: l’elettore è stufo dei partiti tradizionali. Quest’ultimi, tra l’altro, si sono presentati alle elezioni ricorrendo alle liste civiche, celando il simbolo del partito. Sulle nostre pagine abbiamo ripetutamente scritto della necessità di trovare nuovi schemi, nuove formule, nuove idee.

L’elettorato è maturo, anche a Sciacca, per voltare pagina. La situazione complessiva italiana, ed in modo particolare nel nostro Sud e nella nostra provincia, è così drammaticamente grave che l’elettore ha deciso di puntare l’ultima carta come espressione di rabbia, di insoddisfazione, di protesta.

I risultati di Favara e Porto Empedocle sono emblematici. Sono emblematico perché sono territori del ministro Alfano, oppure del suo delfino Nino Bosco. Oppure, ancora, dei deputati Enzo Fontana e Michele Cimino. Eppure, proprio lì emerge il nuovo segnale che viene dall’elettorato. A Sciacca il M5S ha la possibilità di calamitare la protesta, l’insoddisfazione, a patto che elementi attivisti facciano passi indietro e mettano da parte l’arroganza che dimostrano (taluni). Se riescono a identificare un buon candidato, per il centrodestra e centrosinistra saranno gatte da pelare.

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