FACCIAMOCI DEL MALE E SORRIDIAMO
Nel Pd saccense c’è un terremoto, ma fanno finta di niente
EDITORIALE
Che strano, il Pd saccense! Gli frana il terreno sotto i piedi e non se ne accorge. Tira avanti imperterrito, come se niente succede, niente fosse successo, niente succederà. Perde risorse importanti, ma non reagisce, non si chiede il perché. Sembra un partito godereccio che facilmente metabolizza convinto che “meno siamo, meglio è”.
E così, va via il consigliere provinciale Stefano Girasole, e il partito non reagisce, non si interroga. Va via il consigliere provinciale Ezio Di Prima, idem. Si dimette da capogruppo consiliare, Simone Di Paola. Due consiglieri comunali lasciano la maggioranza e si dice loro: “finalmente!” Insomma, succede un terremoto che crea sconquassi, ma nessuna reazione da parte della classe dirigente che tiene le redini di qualcosa che, invece, le sfugge. E infine, una bella zuppa di pesce. E’ noto il terremoto che ha provocato la visita “privata” dell’assessore regionale alla Pesca, Elio D’Antrassi, che è venuto a Sciacca, con un incontro organizzato dal deputato regionale del Pd, Enzo Marinello, a raccontare il progetto della Regione che coinvolge la grande distribuzione nell’acquisto e relativa vendita nella rete commerciale.
Il clima politico è pesante, con l’aggravante che esso si respira all’interno della maggioranza. E al suo interno, i fronti aperti sono diversi, in particolare all’interno del Pd. Una costellazione abbracciata da fenomeni di grossa turbolenza che vede parte di Pd contro parte del Pd, parte del Pd contro la componente di Democratici e Liberi, cioè quella fa riferimento a Nuccio Cusumano e che costituisce la maggioranza all’interno della galassia del Pd. E in tale forte turbolenza, che somiglia, in verità, la tempesta solare, domina la convinzione del “tutto a posto ragazzi!” Di Paola va in conferenza stampa per spiegare che il Partito “non si riunisce, non discute, non incontra la base”. E non succede nulla, nessuna reazione.
Simone Di Paola chiosa che il Partito va “in ordine sparso”. Volendo tradurre in modo meno politichese, potremmo dire che al timone del Partito non c’è nessuno, che la nave del Pd saccense non ha rotta, che naviga a vista, che spesso si insabbia. Tale tempesta solare non sfiora il sindaco Vito Bono che, tuttavia, sembra sposare bene la logica del minimizzare la patologia che, di fatto, paralizza l’azione politica della maggioranza e dell’amministrazione. La domanda primaria che si pone la base elettorale (e non solo questa) che ha votato la maggioranza attuale è: “ma qual è il programma di crescita e di sviluppo della nostra città”? La Cgil, intanto, lancia l’allarme occupazione, scoprendo una realtà drammatica che imperversa sulla città delle terme che attendono lo svilippo.
La risposta richiede la dotazione di una grande palla magica, cosa che attualmente nessuno nella maggioranza possiede. Nell’attesa, però, i dribbling sono continui e costanti. Il segretario cittadino del Pd sembra gravitare su altro pianeta. Se c’è, batta un colpo.
Filippo Cardinale