FABRIZIO DI PAOLA: “USCIRE DALLA SPIRALE DELLE CONTRAPPOSIZIONI”
“Quale primo cittadino sento forte il dovere di richiamare tutti a quello stesso spirito di rinascita unitaria che animò i nostri padri, ricordando, così come ho fatto di recente dinanzi a tutto il Consiglio comunale, i moniti del Capo dello Stato”.
Lo ha detto il sindaco Di Paola nel corso del suo intervento ieri mattina in piazza Friscia, ai piedi del Milite Ignoto, a chiusura della cerimonia di celebrazione del 25 Aprile, anniversario della Liberazione.
Il sindaco Fabrizio Di Paola ha sottolineato il valore della ricorrenza, attualizzandone il messaggio, con riferimenti ai recenti avvenimenti istituzionali e politici nazionali, con un invito all’impegno costruttivo e a un confronto serrato, nelle differenze, delle grandi risorse umane e morali, di intelligenza e di lavoro “perché le sfide e le prove che abbiamo davanti sono più che mai ardue”.
Il sindaco Di Paola ha richiamato i moniti del Presidente della Repubblica: “Non si può più in nessun campo, sottrarsi al dovere della proposta, alla ricerca della soluzione praticabile, alla decisione netta e tempestiva, uscendo fuori da una spirale di contrapposizioni che non porta da nessuna parte. Di questo abbiamo bisogno improrogabile, per sopravvivere e progredire e per far crescere la nostra democrazia e la nostra società”.
“I sentimenti e lo spirito unitario che ricorda quello che trasse la sua linfa vitale dal 25 aprile 1945 – ha evidenziato il sindaco Fabrizio Di Paola – devono valere anche per noi, classe dirigente e società civile, per i nostri continui sforzi di volere una città migliore, proiettata verso un futuro di maggiore benessere e verso la ricerca della massima occupazione e del bene comune, una città più adeguata alle nuove sfide”.
“Siamo qui – ha ricordato all’inizio del suo intervento il sindaco Fabrizio Di Paola – per non dimenticare, per rendere omaggio ai protagonisti di quell’evento storico, ai caduti, ai feriti, ai mutilati, a quanti si sono sacrificati per donarci il regalo più grande: la libertà. E con la libertà uno Stato democratico. Occorre rinverdire ogni anno e sempre di più riscoprire il valore storico e umano di quegli avvenimenti di cui risulta intessuta la grande tela del nostro amor patrio e questo sforzo di diffusione della verità e di celebrazione di quanto hanno saputo esprimere di più nobile e forte gli italiani per la salvezza comune e la comune prospettiva, non deve mai cessare o attenuarsi, perché non si disperdano insegnamenti ed esempi di cui abbiamo ancora estremo bisogno. E oggi, dinanzi alla crisi che ha investito l’Italia e l’Europa, abbiamo bisogno di attingere alla lezione di unità nazionale che ci viene dalle battaglie di Liberazione e abbiamo bisogno di intraprendere un cammino segnato da una profonda inversione di rotta nella vita politica ed economica del nostro Paese”.