Il legale potrebbe essere alternativa a Calogero Bono, ma uno strappo dal Pdl appare improbabile

A dare notizia della trasferta romana del consigliere comunale di Sciacca al centro è un articolo di oggi nella pagina di Sciacca del quotidiano La Sicilia. Nei consueti aggiornamenti quotidiani che il giornale dedica alle elezioni amministrative saccensi, c’è il riferimento alla decisione di Di Paola di parlare con il segretario nazionale Alfano della situazione locale e della sua personale posizione.

Da una parte una coalizione di centrodestra formata da Pdl, Forza del Sud, Pid, Patto per Sciacca e Udc e con candidato probabile il consigliere comunale uscente pidiellino Calogero Bono, dall’altra Pd, Api, Mpa e Fli con candidato Gioacchino Marsala o Fabrizio Di Paola se quest’ultimo riesce a fare un coraggioso strappo dal partito di Alfano e supera l’ennesimo bivio che si frappone tra sè e le aspettative della gente e dei suoi numerosi estimatori. Sono questi i percorsi che si frappongono alla definizione delle forze in campo per le prossime elezioni amministrative. Naturalmente c’è anche la posizione di Idv e Sel da tenere nel giusto conto, entrambi potrebbero correre da soli, ma non si escludono aggregazioni con le due ampie coalizioni che si stanno formando.

Fabrizio Di Paola sembra voglia definire con Angelino Alfano in persona la sua posizione e parlerà non prima di martedi prossimo. E’ ormai chiaro (ma lo sapevano anche i bambini) che i vertici locali del Pdl lo vedono come pericoloso ostacolo alle aspettative e alle ambizioni di tutti. Le forze tpolitiche che lo stanno cercando sono pronte anche ad un’alternativa e stanno facendo scaldare i motori ad un altro Di Paola, il nipote Simone, ex consigliere provinciale e attuale rappresentante dell’Api di Nuccio Cusumano, che anticiperebbe così una candidatura che è quasi fisiologica nel suo personale percorso politico.

L’altra variabile si chiama Mario Turturici, che dice di non volere accettare intese con i partiti che hanno governato e nemmeno con quel Pdl del quale continua a far parte ma che non legittima le sue aspettative.

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