Fabrizio Di Paola celebra matrimonio civile. Quella fascia tricolore che …

SCIACCA. E’ ritornato ad indossare la fascia tricolore quale simbolo ufficiale della massima istituzione cittadina. Stamattina l’ex sindaco ha celebrato il matrimonio civile di una coppia di amici all’interno della Sala Blasco. Momenti di emozione per l’evento sia per la coppia di sposi che per l’ex sindaco. Ha indossato la fascia tricolore per cinque anni e non l’ha appesa, probabilmente, definitivamente al chiodo.

Il clima politico in città si scalda guardando l’orizzonte delle prossime elezioni amministrative che si svolgeranno nella prossima primavera. Resta uno scorcio di attuale sindacatura di otto mesi, ma già le forze politiche sono in movimento per prepararsi alla competizione.

Mentre il Pd aspetta l’ufficialità del sindaco Francesca Valenti che dovrebbe comunicare la sua non disponibilità a ricandidarsi, il Movimento Mizzica ha già scaldato i motori organizzando incontri nei quali esporre i “progetti” tematici sui quali impegnarsi. Silenzio da parte del M5S.

Nel centrodestra, apparentemente in silenzio, sono in corso incontri tra gli addetti ai lavori. Tra i nomi che più vengono citati, ci sono quelli di Fabrizio Di Paola e di Calogero Filippo Bono. C’è abbondanza ma anche la volontà a fare una sintesi. Anche perché, il centrodestra non può non guardare alla nuova creazione politica del movimento Venti-Ventidue, i cui nomi salienti nella fondazione sono quelli di Filippo Bellanca, Paolo Mandracchia, Gioacchino Settecasi. I tre assessori azzerati dal sindaco Francesca Valenti e che hanno portato in dote una fetta consistente di voti alla coalizione, poi ridotta a brandelli nello svolgere dell’attuale sindacatura. Ex assessori che, anche se in politica vige la regola del mai dire mai, difficilmente stringerebbero un’alleanza con Pd, ritenuto carico di responsabilità sul loro azzeramento.

C’è poi il gruppo di Nuccio Cusumano, uscito dalla maggioranza e fortemente critico sia nei confronti di Francesca Valenti che di Michele Catanzaro. Anche da questo gruppo promana silenzio. C’è anche da considerare il segretario nazionale di Italia dei Valori, Ignazio Messina, che non ha assopito il suo amore per Sciacca. E poi, c’è Sciacca Rinasce, un sodalizio presieduto dal chirurgo Carmelo Sciumè tra i cui componenti ci sono Michele Ferrara, Alfredo Ambrosetti, Ignazio Lauro.

Ma si potrebbe trattare di un silenzio tattico. Difficilmente le parti politiche a otto mesi dalle elezioni stanno in stand by. C’è una strategia di corteggiamento, di piccoli passi, per trovare una sintesi politica capace di fare quadrato attorno ad un candidato comune sostenuto da diverse liste.

Dalle parti delle opposizioni può apparire facile vincere la partita. In verità, essa prospetta anche una facilità di sconfitta. Le opposizioni sembrano variegate, sparpagliate, disunite. Ma sanno bene che il persistere di divisioni, di far prevalere ambizioni personali, legittime ma che rischiano di replicare il quadro nazionale del centrodestra abbastanza in fibrillazione e scontroso al suo interno.

Ma intanto, incombe ottobre e la decisione del Consiglio di Giustizia Amministrativa che deve pronunciarsi sul ricorso presentato da otto consiglieri sullo scioglimento del Consiglio comunale. Potrebbe anche presentarsi una novità che potrebbe ribaltare la sentenza del Tar. A questo punto, i 24 ex consiglieri ritornerebbero ad esercitare il loro mandato. Nell’aula Falcone-Borsellino non basterebbero i condizionatori a raffreddare un clima subsahariano.

Filippo Cardinale