FABIO TERMINE: “SULLE TERME IL SINDACO DIMOSTRA INSICUREZZA”

“Il Consiglio comunale che si è svolto per discutere di un tema importante quale quello delle terme doveva servire anche per sapere qualche cosa in più”. E’ convinto il consigliere comunale di opposizione di Mizzica, Fabio Termine, secondo il quale il sindaco “ha perduto una eccellente occasione per offrire al Consiglio comunale l’occasione per approfondire la questione della concessione sotto il profilo tecnico e amministrativo, e anche sui rapporti che stanno intercorrendo tra il sindaco, l’assessore regionale all’Economia e i dirigenti regionali”.

Per Fabio Termine, ”il sindaco è stato molto insicuro rispetto alle domande poste da me, ma anche da altri consiglieri comunali”. Per Termine, “quando un sindaco è insicuro, è insicura tutta la città”.

Lei attendeva maggiori chiarimenti sui termini della concessione?

“Certamente. Oggi credo sia pericoloso sottoscrivere una concessione al buio, soprattutto riguardo i termini posti in essa. Una città, un Consiglio comunale, non possono “sperare che tutto vada bene”, o “essere fiduciosi”, come afferma il sindaco. C’è bisogno di certezza. Bisogna che si sappia in anticipo quali saranno gli oneri per il comune e in che cosa la Regione intende prendere parte”.

Lei nutre molta perplessità su come si sta evolvendo l’iter.

“Ci sono diversi punti da chiarire. Ad esempio il collegamento fognario dell’albergo San Calogero. Un problema che si poneva anche nella relazione di Sviluppo Italia-Sicilia. E’ difficile trovare un privato interessato ad un edificio che manca di autorizzazione igienico-sanitaria e accollarsi tale onere. Desideravo che anche di questi temi si parlasse in aula consiliare. Invece, c’è stato il silenzio. Non sappiamo ancora oggi quali saranno gli oneri a carico al Comune nelle more dell’espletamento del bando. Non sappiamo quanto peseranno i costi di gestione dei beni ricevuti in concessione, in che misura parteciperà la Regione e il Comune. Se la Regione intende anche compartecipare ai costi conseguenziali alla gara di appalto”.

Secondo Mizzica qual è la strada da percorrere?

“Romane quella dell’advisor, quella che già era stata percorsa dalla Regione e che, secondo noi, oggi va attualizzata e inserita in un contesto di ruolo leader che il sindaco deve assumere. Magari andando, il sindaco, a visitare le altre stazioni termali per rendersi conto di come funzionano e di come sono organizzate. E’ indispensabile aprirsi al mercato internazionale, quindi avere la certezza di comprendere se il bando è elaborato in tale direzione o, invece, si sta puntando a qualche mini bando limitato a qualche imprenditore locale”.

Lei si è astenuto dal votare la proposta del M5S. Perché?

“Ci siamo astenuti non per delegittimare la proposta presentata dai grillini, che riteniamo genuina e anche portatrice degli interessi della città. Non ho votato a favore della proposta perché sono diffidente ai tavoli tecnici sulle terme. Sono convinto che bisogna partire dalla relazione di Sviluppo Italia-Sicilia. Gli studi tecnici sono stati già fatti, non credo ne servano altri”.

Lei è presidente della Commissione consiliare Attività Produttive, ma non è stato coinvolto negli incontri finora svoltisi alla Regione.

“Come presidente della Commissione intendo recuperare al gap informativo e amministrativo che questa Amministrazione comunale sta registrando. Mi riferisco anche alle dichiarazioni del sindaco che torna da Palermo e dichiara di aver partecipato ad una riunione molto proficua, mentre poi scopro dalla stampa, tra l’altro il Corriere di Sciacca ha pubblicato anche ampia documentazione, che l’atto notorio di passaggio dei beni dalla Terme di Sciacca alla Regione è incompleto e monco. Anche ieri sera, in Consiglio comunale, il sindaco ha dimostrato tanta insicurezza nel suo intervento. La città deve assolutamente capire, in anticipo, se ci sono le condizioni, così stando le cose, per procedere ad un bando unico. Se cosìnon sarà, questo è grave perché perderemmo un’occasione di aprirci al mercato internazionale e regalare alla città un’occasione vera di rilancio della risorsa termale. Ho detto chiaramente al sindaco che al prossimo viaggio che farà a Palermo lo dovrà compiere col presidente della Commissione Attività Produttive”.

Qual è la sua prossima iniziativa da presidente della Commissione Attività Produttive?

“Porterò ai colleghi la relazione di Sviluppo Italia-Sicilia per discuterne, ma inizieremo anche un’attività tesa a reperire tutte le informazioni utili relazionandoci con tutte le altre stazioni termali italiane”.

Lei, nel suo intervento in Consiglio comunale ha lanciato anche una frecciata al leader del centrodestra.

“Non può Alternativa Popolare bacchettare il sindaco chiedendo se la questione politica incida sul territorio, intendendo le elezioni regionali del prossimo 5 novembre. C’è parecchia confusione sul tema perché Alternativa Popolare, fino al 16 giugno, aveva un assessore nella Giunta Crocetta. Oggi, il partito di Alfano è alleato con il centrosinistra e sostiene il candidato Micari, ribadendo l’appoggio al PD. Se Calogero Bono parla di speculazione politica, questa deve essere suddivisa tra il Pd e Alternativa Popolare”.

Filippo Cardinale