Fabio Termine si prepara alla verifica di coalizione. Alessandro Curreri vuole fare l’assessore
SCIACCA- Mancano tre mesi al compimento del secondo biennio di governo Termine. Un biennio passato anche nell’attesa della sentenza dei giudici amministrativi dopo il ricorso presentato da Ignazio Messina. Da qualche giorno questa vicenda ha visto concludere il capitolo. Si va avanti fino alla fine sella sindacatura Termine. Una sindacatura caratterizzata dalla schiacciante minoranza della colazione che sostiene in aula consiliare Fabio Termine. Appena 7 consiglieri contro i 17 dell’opposizione.
E Fabio Termine deve fare i conti con i mal di pancia di Giuseppe Ambrogio, sempre più assente alle sedute consiliari. Il sindaco Termine ha preannunciato che procederà ad una verifica all’interno della sua coalizione.
Ma non è solo una questione “ambrogiana”. Fabio Termine deve fare i conti con le fibrillazioni del grillino Alessandro Curreri che “non sentendosi rappresentato in giunta” aspira a farne ingresso. Il suo ingresso porterebbe a tre le sostituzioni effettuate in giunta. Parecchi in meno di due anni. Sarebbe facilmente criticabile. Le prime due sono motivate da impegni di lavoro di Fisco e Sabella. Quella di Curreri affonderebbe le radici nel terreno della politica. Voci di questi giorni verrebbero, secondo le aspirazioni, la sostituzione di Salvatore Mannino.
Vicenda complessa anche per il fatto che Mannino è stato scelto da Fabio Termine che proprio sull’assessore, che era in procinto di candidarsi a sindaco, ripone massima fiducia e stima.
Il sindaco ha dimostrato, fini ad oggi, che segue la sua stella polare senza farsi tirare per la giacca. Una prossima sostituzione in giunta gli creerebbe imbarazzo. Un imbarazzo pronto ad essere colto dall’opposizione.
A volte ciò che viene presentato come nuovo vela a malapena il filone del vintage.
Filippo Cardinale