EXPO, LA REGIONE ANNULLA I CONTRATTI. TRA I FORNITORI NON PAGATI, IMPRESE DI SCIACCA, MENFI, BURGIO, SAMBUCA, RIBERA, BIVONA, SANTA MARGHERITA

Dalla band musicale dei Tinturia agli albergatori di Milano, dagli stagisti delle università meneghine al produttore catanese di cannoli. Poi nomi storici del settore alimentare ed enogastronomico: Condorelli, Zappalà, Tomarchio. E’ lungo e dettagliato l’elenco dei creditori della Regione che non hanno visto neppure un euro per il contributo dato all’esposizione universale che si è conclusa a fine ottobre.

Ma ci sono anche tante imprese alimentari che hanno fornito prodotti alimentari senza ricevere un euro. Anche sul nostro territorio ci sono imprese che fanno parte della lunga lista dei creditori. 

SCIACCA: Azienda Agricola Aromatiche Clagi, Bonolio Sas, Campo d’Oro, Cooperativa La Madre Terra, Marchio Borgisi,

BIVONA: Associazione Produttori Olivicoli Bivonesi

BURGIO: Azienda Agricola Piazza

MENFI: Boccone Sas, Cantine Settesoli, La Goccia D’Oro

RIBERA: Azienda Agricola Scyavuru

SANTA MARGHERITA BELICE: Cantina Corbera

Sambuca di Sicilia: Di Prima Gaspare Azienda Agricola

L’assessore all’Agricoltura Antonello Cracolici ha nominato un nuovo commissario, Ignazio Tozzo, che ha il mandato di annullare tutti i contratti con i fornitori e i prestatori d’opera firmati dall’ex responsabile unico Dario Cartabellotta, per un valore complessivo di circa 2 milioni e mezzo di euro. A quel punto, con importi minori, gli impegni dovrebbero essere onorati secondo le norme del codice civile.

Negli uffici di Palazzo d’Orleans, sulla base di un parere dell’Avvocatura dello Stato, si ritiene che Cartabellotta abbia adottato gli impegni di spesa, all’inizio dell’anno scorso, in mancanza di una copertura finanziaria. La Ragioneria generale ha sempre rigettato gli atti con cui l’ex responsabile unico del cluster liquidava le fatture dei creditori della Regione. Il dirigente generale sottolinea invece di avere rispettato la convenzione fra Regione ed Expo e di essersi mosso in linea con il decreto di nomina, siglato dall’ex assessore Paolo Reale, che lo autorizzava a reperire le risorse necessarie anche in un secondo momento, attraverso attraverso le sponsorizzazioni e il fund raising.

E Cartabellotta ha presentato un bilancio finale che contempla circa 2,7 milioni di euro di entrate. Una mazzata, per la Sicilia che non riesce a onorare i propri debiti, è già arrivata dalla Manpower, la multinazionale che ha fornito il personale al lavoro nel padiglione del bio-mediterraneo. La società che ha la sede centrale a Milwaukee, nel Wisconsin, ha ottenuto dal tribunale di Milano un decreto ingiuntivo da far tremare le semivuote casse della Regione: la richiesta è di 506.732 euro, più di mezzo milione.

Dietro Manpower, nell’elenco stilato per importo del credito, c’è la Cg eventi (80 mila euro) che ha realizzato lavori all’interno dei chioschi, la Sullivan, biglietteria aerea (63.300 euro) ma nella lunga lista figurano anche l’università di Milano (14 mila euro) e lo Iulm (40 mila) che ha “prestato” gli stagisti. Fra i creditori pure due alberghi di Milano, Carlyle e Zurigo (6 mila euro in tutto), una società immobiliare che ha ospitato il personale a Milano (29 mila euro), la Cnbc Class (40 mila euro per nolleggio attrezzature audio-video), la “Musica e Suoni” che ha organizzato il concerto finale dei Tinturia a Expo (23 mila euro). Ma nell’elenco dei conti della Regione ci sono poi ben 435 fatture staccate da fornitori di generi alimentari: in cima c’è la Marranzano di Catania che ha fornito cannoli e prodotti tipici per un valore di circa centomila euro.

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