EX PROVINCE, NON SI VOTA PIU’ IL PROSSIMO 20 NOVEMBRE MA IL 26 FEBBRAIO 2017. SCIACCA RISCHIA DI RIMANERE SENZA SEGGIO. ECCO PERCHE’

L’Ars ha votato il rinvio con 41 voti favorevoli, 12 contrari e 7 astenuti

Sono state rinviate le elezioni per il presidente e i 12 consiglieri delle ex province. Non si vota più il prossimo novembre, ma il 26 febbraio 2017. 

Nessun problema per i cittadini, tanto non solo loro a votare ma i 753 consiglieri dei comuni agrigentini. Anche in questa occasione, l’espressione diretta del popolo è andata in soffitta. Presidente e consiglieri del Libero Consorzio dei Comuni non avranno indennità.

Oggi pomeriggio, l’Ars con 41 voti a favore, 12 contrari e 7 astenuti ha approvato la norma che rinvia al 26 febbraio 2017 le elezioni per gli organismi di Liberi consorzi di comuni e Città metropolitane. Elezioni che erano state indette per il prossimo 20 novembre.

La norma, che è arrivata in aula sotto forma di emendamento al Ddl sul Garante per la Famiglia, è stata stralciata e votata come autonomo disegno di legge “Norme transitorie in materia di elezioni di area vasta”.

La motivazione del rinvio. Ieri in aula il presidente della commissione Affari istituzionali Salvatore Cascio aveva detto che il motivo del rinvio è stato determinato da un problema tecnico legato ai comuni che, pur avendo lo stesso “peso ponderato” avrebbero avuto un numero differente di rappresentanti negli organismi degli enti di area vasta, dal momento che alcuni sono andati al voto con la vecchia legge elettorale ed altri – nella ultima tornata – con la nuova legge che ha ridotto i consiglieri.

Sciacca rischia di rimanere senza seggio. Il rischio c’è ed è concreto. E’ contenuto nell’articolo 7, comma 12, della legge 1 aprile 2016 n. 5 che recita: i seggi che rimangono vacanti per qualunque causa, ivi compresa la cessazione della carica di sindaco o di un consigliere di un comune del Libero Consorzio comunale o della città metropolitana, sono attribuiti ai candidati che, nella medesima lista, hanno ottenuto la maggiore cifra individuale ponderata. Non si considera cessato dalla carica il consigliere eletto o rieletto sindaco o consigliere in un comune del Libero Consorzio comunale o della Città metropolitana .

Facciamo il caso di Sciacca dove si vota a maggio 2017. Dunque, il 26 febbraio 2017 si vota per l’ex provincia. Possono concorrere i consiglieri comunali o sindaci. Supponiamo che l’attuale consigliere comunale Caio si candidi come consigliere del Libero Consorzio comunale e viene eletto. Si arriva a maggio 2017 e si svolgono le elezioni comunali, ma Caio non viene rieletto al consiglio comunale di Sciacca. In questo caso, decade dalla carica di consigliere del Libero conzorzio comunale e il suo seggio va al al candidato che nella medesima lista ha ottenuto la maggiore cifra ponderata. Candidato che potrebbe essere di un altro comune che rientra nella fascia in cui è Sciacca. Le fasce di appartenenza sono in relazione alla popolazione. 

Ecco perchè, in tal caso, Sciacca rimarrebbe fuori dalla rappresentanza in seno al consiglio del Libero conzorsio comunale. o stesso esempio vale nel caso del sindaco anzichè consigliere comunale. Se invece viene rieletto, la legge (art.7 comma 12) gli consente di seguitare la sua carica all’interno del Libero Consorzio comunale. 

 

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