Ex province, la riforma è al varo. Le elezioni dirette tra aprile e giugno. Le novità
La riforma che farà tornare le Province all’elezione diretta ha compiuto un ulteriore passo avanti
PALERMO- Gongola il presidente della commissione Affari Istituzionali, Ignazio Abbate, che annuncia che tutto è pronto per l’approvazione in aula, prevista a gennaio subito dopo il voto sulla Finanziaria. Il voto per le ex province con l’elezione diretta è prevista tra aprile e giugno dell’anno prossimo assieme alle
Amministrative. È pronto un un testo di sette articoli. Viene ridotto il numero dei consiglieri: 24 nei liberi Consorzi comunali con meno di 400 mila abitanti e 29 con popolazione pari o superiore a 400 mila abitanti; 34 i componenti nei Consigli delle Città metropolitane fino a 1 milione di abitanti e 39 pari o superiore a 1 milione di abitanti. Nessuno dei due sessi può essere rappresentato in giunta in misura
inferiore al 40 per cento. Il ruolo di assessore è incompatibile con quello di consigliere. I sindaci dei
Comuni con più di 5 mila abitanti sono ineleggibili, mentre possono candidarsi deputati regionali e
nazionali ma in caso in elezione dovranno optare. Presidenti e consiglieri rimangono in carica per cinque anni.