EX FRATE DAVIDE MORDINO. CONTINUA IL PROCESSO, IERI TESTI DELL’ACCUSA E DELLE PARTI CIVILI
Continua il processo a carico dell’ex frate della Basilica di San Calogero, Davide Mordino. Ieri udienza dedicata ai testi del pubblico ministero e delle parti civili. Un teste ha testimoniato dietro pannelli ricoperti da teli per non avere un contatto diretto visivo con l’ex frate. Il processo si svolge a porte chiuse per richiesta del collegio difensivo. Il collegio giudicante è composto da Andrea Genna presidente, e dai giudici Luisa Intini e Silcia Capitano.
La pubblica accusa è costituita dal magistrato della Procura Distrettuale di Palermo, competente la tipologia dei reati, rappresentata da Laura Vaccaro. La difesa dell’ex frate è affidata agli avvocati Agnello e Lizio. Le parti civili sono rappresentate dagli avvocati Carmela Re e Pietrro Casandra.
Davide Mordino, 42 anni, ex parroco della Basilica di San Calogero, a Sciacca, è stato arrestato (è ai domiciliari) dalla polizia perché accusato di aver compiuto atti sessuali con numerosi minori di sesso maschile di età compresa a tra i 14 ed i 18 anni in cambio di denaro, con l’aggravante di aver commesso i fatti in danno di minori e con l’abuso di poteri e con violazione dei doveri inerenti la propria qualità di ministro di culto. Tre delle presunte vittime – all’epoca dei fatti minorenni – si sono costituiti in giudizio parte civile. Mordino è ridotto allo stato laicale dalla Chiesa. Segue le udienze.
“La complessa attività di indagine – secondo gli investigatori- trae le sue origini dall’ operazione antidroga “Mata Hari”, dalle cui risultanze investigative si appurava che l’allora sacerdote della Basilica San Calogero, padre Davide Mordino, avrebbe intrattenuto rapporti sessuali a pagamento con un indagato di quell’indagine”. “Sebbene – spiegano gli investigatori – tale condotta non fosse assolutamente rilevante con riguardo alle investigazioni in corso”, il Commissariato di P.S. di Sciacca, dava inizio ad una “attività di indagine finalizzata ad accertare se padre Davide Mordino si intrattenesse nei locali della Basilica di San Calogero anche con dei minorenni”. Secondo l’indagine investigativa, sarebbe emerso il “consolidato e ricorrente “modus operandi” del sacerdote”.