ESTORSIONI ALLA LATERIZI FAUCI, IN APPELLO SENTENZA PARZIALMENTE RIFORMATA. IL CAVALIERE DOVRÀ LAVORARE GRATIS PER SEI MESI PER LA COLLETTIVITÀ’ SACCENSE

Si è concluso ieri il secondo grado di giudizio del processo relativo alle estorsioni a danno della Laterizi Fauci

Si chiude anche il secondo grado di giudizio del processo per estorsione alla Laterizi Fauci Spa, il colosso saccense nella produzione di laterizi con diverse sedi.

La Corte di Appello, VI Sezione, presidente Insacco e relatore Anania, ha parzialmente riformato la sentenza di condanna del Gup del Tribunale di Palermo emessa il 4 dicembre del 2013, appellata da Salvatore Fauci, titolare della Laterizi Fauci, Salvatore Di Gangi, Stefano Morreale, Giuseppe Falsone, Maurizio Di Gati, Giovanni Brusca e Angelo Siino.

La Corte di Appello ha ridotto la pena a carico di Salvatore Fauci ad un anno e sei mesi di reclusione, pena sospesa nel termine di cinque anni e subordinando il beneficio all’espletamento, da parte del Fauci, per sei mesi di attività lavorativa non retribuita a favore della collettività presso il Comune di Sciacca. Salvatore Fauci è ritenuto responsabile di false informazioni ai magistrati con l’aggravante dell’aver agevolato Cosa nostra. In primo grado era stato condannato a due anni e quattro mesi.

Ha rideterminato la pena anche per Salvatore Di Gangi in quattro anni di reclusione ed euro 134 di multa, calcolata quale aumento per continuazione con la pena inflitta con la sentenza del 21 ottobre 2003 dalla Corte di Appello di Palermo, rideterminando la pena complessiva in venti anni di reclusione e 650 euro di multa.

Ha rideterminato la pena a carico di Maurizio Di Gati in nove mesi di reclusione, in aumento per continuazione con la pena inflitta il 13 maggio 2008alla Corte di Appello di Palermo, rideterminando la pena complessiva in anni dieci e nove mesi di reclusione. E’ stata esclusa l’attenuante perché già concessa nel giudizio di primo grado.

La Corte di Appello, esclusa l’attenuante già concessa nella sentenza di primo grado, ha disposto il non doversi procedere nei confronti di Giovanni Brusca e Angelo Siino in ordine ai reati contestati perché estinti per sopravvenuta prescrizione.

Viene rideterminata la pena per Stefano Morreale , esclusa la contestata recidiva, in anni tre e dieci mesi di reclusione, calcolata quale aumento per continuazione con la pena inflitta con la sentenza del 10 maggio 2011 dalla Corte di Appello di Palermo, rideterminando la pena complessiva in anni tredici e due mesi di reclusione.

La Corte di Appello conferma, nel resto, la sentenza impugnata condannando l’appellante Giuseppe Falsone al pagamento delle ulteriori spese di giudizio. Inoltre, ha condannato Stefano Morreale e Giuseppe Falsone, in solido tra loro, alla rifusione delle spese processuali sostenute dalla parte civile “Laterizi Fauci Spa”, e Morreale anche alla rifusione delle spese processuali in favore della parte civile Salvatore Fauci per un importo di 1.600 euro. Io ho difeso Di Gangi è stato difeso dall’avvocato Giovanni Vaccaro, Salvatore Fauci e Angelo Siino dall’avvocato Galasso, Giuseppe Falsone dall’avvocato Castronovo, Stefano Morreale dall’avvocato Bonsignore.

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