ESTESA LA RETE ANTIVIOLENZA DI GENERE. IN OSPEDALE LA “STANZA ROSA” GARANTITA DALLA PRIVACY
A Sciacca da anni opera con successo lo sportello antiviolenza all’interno della Procura della Repubblica. Prima iniziativa in Italia voluta dall’ex capo della Procura, Vincenzo Pantaleo. Uno sportello, diretto da Elina Salomone, dove operano psicologi, avvocati, forze dell’ordine, oltre ai magistrati inquirenti.
Il nuovo capo della Procura, Roberta Buzzolani, non solo ha dato seguito all’attività dello sportello ma lo ha potenziato inserendo nella rete antiviolenza anche l’Asp di Agrigento.
Nei pronto soccorso è stato istituito il “Codice rosa” che amplia quelli tradizionali e già noti al pubblico. Ovviamente, è assolutamente tutelata la privacy della vittima di violenza.
Stamattina è stato firmato, negli Uffici della Procura della Repubblica di Sciacca, il nuovo protocollo d’intesa che amplia quello precedente. Il protocollo, promosso dalla Procura, è stato siglato dall’ospedale Giovanni Paolo II di Sciacca, dalla Compagnia dei carabinieri di Sciacca, Castelvetrano e Canmmarata, dal Commissariato della Polizia di Stato di Sciacca, dal sindaco di Sciacca.
“Finalità del protocollo- spiega il procuratore Buzzolani- è quella di costituire una rete istituzionale in grado di intervenire con tempestività ed efficacia nei casi di violenza di genere e, inoltre, di definire un percorso di accoglienza protetta alla vittima che accede al pronto soccorso nonché di favorire l’emersione del fenomeno della violenza di genere”.
Il protocollo firmato stamane definisce le procedure operative e d’intervento, comprese quelle di assistenza e sostegno. Il tutto in perfetta sinergia tra tutti gli operatori coinvolti.
La vittima, in buona sostanza, sarà informata dagli operatori sanitari che l’hanno presa in carico della presenza sul territorio dei centri antiviolenza, avviando, se richiesto, le procedure di contatto. E’ una importante iniziativa che ha lo scopo, anche, di individuare se esistono anche casi di recidiva. Una prevenzione per evitare che la vittima possa essere destinataria di violenza più volte, specie nei casi che accadono nell’ambito delle mura domestiche.
Il Commissario straordinario dell’Asp, Gervaso Venuti, ha preso l’impegno di coinvolgere nella rete anche i medici di base.
Filippo Cardinale