Esplode il PD di Ribera, D’anna: “Catanzaro e Miceli non si sono mai interessati della città”

RIBERA. Continua senza sosta la guerra interna al PD di Ribera. Sembra che la campagna elettorale si caratterizzi per far emergere lotte intestine. In una lettera di Liborio D’Anna, firmata come segretario del Circolo PD di Ribera, l’attacco ai parlamentari Catanzaro e Miceli è duro.

Le tematiche inerenti il partito “dovrebbero essere discusse all’interno delle assemblee del partito, dove i deputati, seppur invitati, non sono mai intervenuti”. Lo sfogo di D’Anna serve a manifestare un “sentimento di amarezza misto a delusione” nei confronti di Catanzaro e Miceli che “prima di essere dei membri del Partito Democratico, sono degli onorevoli. E se questo termine ha ancora un senso, il loro compito, per il quale percepiscono un cospicuo stipendio pagato con le tasse dei cittadini, dovrebbe essere quello di portare avanti gli interessi della collettività, e non quello di attaccare sui giornali un semplice e comune cittadino per la sua attività gratuita, condivisa o meno, di segretario di partito”.

D’Anna fa una sorta di rendiconto dell’impegno dei due parlamentari. “Da quando i due sono deputati, non ho mai sentito un loro intervento sui problemi della città di Ribera, ancor di più per Miceli che è riberese di nascita. Non una parola per l’Ospedale che ormai sta chiudendo, non una parola in tempo di Covid, non una parola sugli Ospedali di Sciacca e Ribera dove si stava sviluppando un focolaio di contagi, non una parola sul costo dell’acqua per uso irriguo, non una parola sul problema dei rifiuti, non una parola sul problema della viabilità in tutta la provincia, non una parola sulle strade interpoderali, non una parola sul mancato recepimento di finanziamenti europei, non una parola sulla mancanza di strutture sportive, non una parola sui giovani riberesi che emigrano ogni anno,  non una parola sul problema dell’acqua pubblica che rischia di tornare privata a causa del commissariamento dell’ATI idrico, non una parola sulla passata amministrazione di cui il loro candidato è stato fino a poco tempo fa consigliere di maggioranza e assessore, e da cui oggi cerca in ogni modo di prendere le distanze. Non una parola su niente di tutto questo”.

Per D’Anna, l’attività dei due parlamentari consiste nel criticare “l’attività svolta dal segretario cittadino, che oltretutto è unico consigliere comunale del Partito Democratico da sette anni e che insieme ad un gruppo di militanti ha cercato di tenere in piedi un partito ormai lacerato ovunque”.

Un impegno la cui energia fosse stata dedicata ai problemi del territorio, “oggi avremmo una Ribera migliore, una provincia di Agrigento migliore ed una Sicilia migliore”.

Per quanto riguarda la gestione del partito, D’Anna rimarca che Miceli, essendo anche componete della segreteria nazionale del Partito Democratico, “aveva  a disposizione tutti gli strumenti necessari per denunciare e risolvere eventuali problematiche legate alla gestione del partito all’interno dello stesso”.

“Fare un’uscita pubblica del genere, dopo che tutta Ribera era a conoscenza del fatto che si lavorava da settimane ad un candidato di centrosinistra con Art. 1 e Movimento Cinquestelle, proprio nel momento in cui inizia diffondersi la notizia che si sia arrivati a trovare un accordo, fa pensare che l’intento dei due non sia quello di risolvere i problemi della segreteria riberese, che si sarebbero potuti affrontare da tempo,  ma quello di favorire l’amico Montalbano, senza nessuna argomentazione politica a sostegno, e scoraggiare una nascente coalizione di centrosinistra”, chiosa D’Anna.

Sulla legittimazione o meno dell’attività della segreteria, D’Anna precisa che “i congressi dovevano svolgersi in tutta la provincia di Agrigento il 21 giugno e se ad oggi non si sono svolti è per ragioni che non dipendono dal Circolo di Ribera e dal suo segretario che ha sempre fatto passare le proprie decisioni dall’assemblea. Nessuno ha comunicato che gli organi sono decaduti e nessuno ha comunicato un commissariamento. L’attività politica in mancanza di nuovi congressi, specialmente in vista delle elezioni amministrative, deve essere portata avanti dal segretario in carica per garantire la continuità dell’azione politica che altrimenti si arresterebbe”.

Infine, la ciliegina sulla torta: “Voglio concludere dicendo che vedere utilizzare strumentalmente il termine “compagni” da chi ha una storia che è veramente lontana anni luce da chi compagno lo è davvero, nella convinzione che qualcuno possa esserne abbindolato, è davvero triste”.