ESONDAZIONE DEL BELICE, LE TERME ACQUA PIA CHIEDONO RISARCIMENTO DANNI
Terme Acqua Pia, a distanza di alcune settimane dall’esondazione del fiume Belìce, ha provveduto a informare tutti gli organi istituzionali preposti chiedendo un contributo economico per i danni subiti nonchè adeguate opere di bonifica del fiume Belìce e un intervento sulla gestione della diga Garcia affinchè l’invaso venga alleggerito in via preventiva e non in concomitanza delle copiose piogge.
“Il Centro Termale Acqua Pia, da circa una settimana, grazie ai sacrifici della proprietà, dei dipendenti e di alcuni volontari, ha ripreso l’operatività aziendale con grande motivazione ed energia”, comunica l’Azienda in una nota.
“Come ogni anno- continua la nota-, l’apertura della diga Garcia per “alleggerimento dell’invaso” ha determinato l’esondazione del fiume Belice, non manutentato da decenni, e conseguenti gravi contraccolpi all’economia locale. La principale attività turistica del territorio, il Centro Termale Acqua Pia, ha quindi dovuto subire, anche per l’anno in corso ingentissimi danni”.
Il Centro Termale Acqua Pia nonostante le opere di salvaguardia, poste in essere negli anni a proprie spese, è infatti andato in parte sommerso dalle sovrabbondanti acque del fiume in piena e necessita, al pari delle attività agricole limitrofe al fiume, di un supporto per i danni subiti alle strutture ed agli impianti tecnologici.
“Non è possibile sopportare tali oneri- scrive l’Azienda-, specie in periodi di grave crisi economico-finanziaria, né è tollerabile che tali eventi, provocati dalla improvvisa apertura della diga e dalla mancata bonifica del fiume, pur riconosciuta dagli organi preposti come indispensabile ed improcrastinabile già nell’agosto 2011, vengano dimenticati, come negli anni passati, al primo sole primaverile”.
L’Azienda, in conclusione, ringrazia quanti si sono adopereati nel corso dell’emergenza, Vigili del Fuoco, Protezione civile, Guardia Forestale, Vigili Urbani.