Enpaia chiude il bilancio 2020 con un utile netto di 17,6 milioni
ROMA (ITALPRESS) – La Fondazione Enpaia chiude il bilancio di esercizio 2020 con un utile netto di 17,6 milioni di euro, in crescita del 18,1% (nel 2019 era di 14,9 milioni). Si tratta di un ulteriore segnale di consolidamento di una tendenza già evidenziata negli ultimi due anni, che dimostra come Enpaia, nonostante la crisi generata dalla pandemia da Covid-19, abbia reagito positivamente, anche rispetto al calo segnato dal settore agricolo. Si evidenzia una migliore performance della gestione finanziaria, il cui risultato ha generato un rendimento netto del 3,7%, in aumento rispetto al 2019 (2,7%). Complessivamente il rendimento netto, calcolato sui valori di libro dell’intero portafoglio della Fondazione (mobiliare e immobiliare), si attesta sul 3,3%, rispetto al 2,5% del 2019. Nel 2020 la Fondazione ha inoltre implementato, in maniera significativa, anche gli investimenti per l’ammodernamento dei sistemi informatici che si completerà entro il 2021, con il fine di realizzare una rivoluzione digitale della propria infrastruttura tecnologica per migliorare la qualità dei servizi offerti.
Nel 2020 si registra un miglioramento dei ricavi della Fondazione che segna un incremento di circa 23 milioni di euro, pari a un +10% rispetto al 2019. In particolare, tale variazione è attribuibile alla crescita dei proventi della gestione finanziaria (+26 milioni), al calo dei ricavi della gestione ordinaria (-1,7 milioni) e al decremento dei proventi immobiliari (-1,4 milioni di euro). La crisi sanitaria da Covid-19 non ha fermato gli investimenti finanziari della Fondazione il cui impiego lo scorso anno è stato di ben 779 milioni di euro. In particolare, per far convergere la struttura del portafoglio finanziario all’Asset Allocation Strategica, è stato ridotto il portafoglio assicurativo diretto e sono aumentati gli investimenti in strumenti OICR, in fondi alternativi (FIA), di cui una buona parte concentrati nel settore infrastrutture, e in strumenti azionari riguardanti utilities nazionali ad alto dividendo. Un secondo round di investimenti ha riguardato il venture capital, per complessivi 15 milioni di euro, nel settore del tech transfer e negli investimenti strategici mission related che hanno riguardato anche il settore agricolo. Nel 2020 la Fondazione ha venduto immobili residenziali per un totale di 8,4 milioni di euro, realizzando una plusvalenza di 2,5 milioni di euro, rispetto a quella prevista di 10,4 milioni. Nel 2021 si prevede un’accelerazione del turnaround immobiliare che dovrebbe incrementarne la redditività. Anche nel 2020 cresce sia il numero dei dipendenti, sia quello delle aziende; i primi sono 38,698 nel 2020 rispetto ai 38,324 nel 2019, con una crescita dell’1% (nel 2019 la crescita era stata pari allo 0,7% su base annua), con la componente femminile che registra un aumento del 2,2% su base annua e quella maschile un calo dello 0,1%. Le aziende iscritte nel 2020 sono 8,626 contro le 8,494 del 2019. La crescita del numero di iscritti è un trend che viene quindi confermato anche nel 2020. In uno scenario difficile per l’economia nazionale, a causa dell’emergenza sanitaria, anche il sistema agroalimentare italiano che vale il 12% del PIL, impiega oltre 1 milione di persone e ha garantito l’approvvigionamento e la sicurezza alimentare a tutta la popolazione durante il lockdown, ha subito un rallentamento. I suoi effetti sono stati proiettati anche sulle entrate contributive della Fondazione, che sono state complessivamente pari a 145,216,092 euro, in diminuzione solo dell’1,2% rispetto all’anno precedente (nel 2019 erano 146,963,841 euro). Mentre le prestazioni erogate sono state pari a 146,864,027 euro, in aumento di circa il 4% rispetto a quelle del 2019 (140,471,288). Il decremento dei contributi è da imputare prevalentemente alla manovra di sospensione dei versamenti contributivi (4,3 milioni di euro) a sostegno delle aziende agricole, messa in campo dalla Fondazione e solo in parte alla riduzione dell’accertato nell’anno 2020 (1,7 milioni di euro). Anche le Gestioni Separate di Periti Agrari e Agrotecnici e la Gestione Speciale dei dipendenti dei Consorzi di Bonifica hanno avuto un andamento quasi in linea con quello della Fondazione, chiudendo, nonostante le difficoltà dovute alla crisi sanitaria, il bilancio in pareggio grazie ad una buona performance dei rendimenti finanziari. La Fondazione Enpaia conferma, dunque, il suo ruolo di riferimento nel comparto agricolo grazie agli ottimi risultati di gestione e al consolidamento della nuova struttura che, negli ultimi anni, ha consentito di migliorare risultati e servizi agli iscritti.
“Enpaia anche nel 2021 si conferma una Cassa con ottime performance. Nonostante la pandemia – afferma il Presidente della Fondazione Giorgio Piazza – siamo riusciti a mantenere un trend positivo per quanto riguarda l’andamento economico che tende a rafforzarsi nei prossimi anni. Anche nel 2021 Enpaia continua a garantire la sostenibilità economica della gestione ordinaria e un solido patrimonio che assicura la copertura degli impegni previdenziali nel lungo periodo”. “L’esercizio 2020 – sottolinea il Direttore Generale Roberto Diacetti – si chiude, non a caso, con un utile di 17,6 milioni di euro. Si tratta di un segnale forte di buona amministrazione che si rende concreto nei numeri dei ricavi, dovuti ai buoni risultati degli investimenti. In tal senso, la Fondazione ha ormai intrapreso un percorso virtuoso dotandosi di una struttura che gli permette di migliorare le proprie performance, in termini di risultati e contestualmente di innalzare la qualità dei servizi offerti agli iscritti”.
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